il genere Bletilla e la sua coltivazione

© dr.Gianantonio Torelli – rev. maggio 2020

Argomenti:

  Introduzione
  Le nove specie di Bletilla:

Bletilla striata
Bletilla gebina
Bletilla carthacea
Bletilla foliosa

Bletilla formosana
Bletilla guizhouensis
Bletilla ochracea
Bletilla szetschuanica
Bletilla aff. szetschuanica
Bletilla yunnanensis
 
e nel futuro?
  ibridazione
  coltivazione
  malattie e parassiti


Introduzione

il genere Bletilla fu istituito da Reichenbach nel 1853 in Flore des Serres et des Jardins de l'Europe 8: 246. (ott. 1853)
Typus: Località: F50-13465; B. gebina (Lindley) H.G. Reichenbach, typ. cons.
Note: Bletia gebina Lindley

in realtà Rafinesque aveva già descritto queste piante nel 1838 con il nome di Jimensia, ma, come molte descrizioni di Rafinesque, il suo epiteto è stato poi scartato a vantaggio del più tardivo nome Bletilla.
il nome Bletilla (= piccola Bletia) fu dato da Reichenbach in quanto il fiore di questo nuovo genere gli ricordava quello delle Bletia; quest’ultimo è però un genere diffuso nel centroamerica, mentre le Bletilla sono diffuse in Cina e Giappone.
Nel 1911 Schlecther revisionò il genere in Fedde, Repertorium Specierum Novarum e vi incluse sei specie: Bletilla striata, Bletilla japonica (ora considerata appartenere al genere Arethusa con il nome di Arethusa japonica A.Gr.), Bletilla sinensis (ora chiamata Arethusa sinensis Rolfe), Bletilla formosana (Hayata) Schlechter, Bletilla morrisonicola (Hayata) Schlecter (ora ritenuta sinonimo di Bletilla formosana), e Bletilla kotoensis (Hayata) Schlecter (ora ritenuta anch’essa sinonimo di Bletilla formosana).
Successivamente, nel 1922, lo stesso Schlechter descrisse Bletilla szetschuanica e Bletilla yunnanensis.

Dressler (1993) ritiene che il genere Bletilla appartenga alla tribù Arethusae, sottotribù Bletiinae, insieme ad Acanthephippium, Ancistrochilus, Bletia, Calanthe, Phaius, Spathoglottis, Tainia, etc.

la classificazione attuale però è:
Classe:        Liliopsida
Subclasse:   Liliidae
Ordine:       Orchidales
Famiglia:     Orchidaceae
Genere:       Bletilla
Specie: ad es. Bletilla striata

Si tratta di piante terrestri, dotate di rizoma sotterraneo, semi bulboso, rotondeggiante e schiacciato; foglie distiche, convolute, plicate; inflorescenza terminale, racemosa, con diversi fiori distanziati tra loro.

nel 1784, in Flora Japonica, Thunberg descrisse il Limodorum striatum ma poi successivamente Reichenbach lo trasferì nel genere Bletilla nel 1878 in Botanische Zeitung, genere che lui aveva codificato nel 1853, sulla base di Bletilla gebina (Lindley) Reichenbach, chiamandolo così per il suo "pro Bletia habitum", cioè dall'aspetto della pianta che ricorda le Bletia.



questa è la descrizione originale del genere Bletilla fatta da Reichenbach

Siccome però Bletilla gebina e Bletilla striata sono poi state considerate da alcuni tassonomisti come identiche, in base alle norme dettate dal codice di nomenclatura botanica dobbiamo considerare come tipo del genere Bletilla la Bletilla striata, in quanto dotata di priorità nomenclaturale ( descritto come Limodorum striatum nel 1784)  e Bletilla gebina (descritta come Bletia gebina nel 1846) ne diventa un sinonimo. Vedremo più avanti che personalmente invece ritengo che Bletilla gebina sia una specie valida ed a sè stante.

Il genere Bletilla è piuttosto confuso dal punto di vista tassonomico, e poco è stato scritto su di esso.
Esistono inoltre molti sinonimi e manca addirittura il typus
delle specie descritte da Schlechter, typus andato purtroppo distrutto durante la seconda guerra mondiale col bombardamento di Berlino.

Al momento attuale si considera che questo genere contenga da 5 ad 8 specie, a seconda dei tassonomisti.
io invece in questo lavoro considero che il genere Bletilla contenga 9 specie.

Ritengo però possibile che nuove varietà o nuove specie, originarie della Cina, possano essere descritte nel futuro, come è successo infatti con la Bletilla guizhouensis descritta molto di recente, nel 2019.

Le nove specie di Bletilla

Oggi considero che il genere Bletilla contenga nove specie, diffuse in Cina (Ble. striata, Ble. ochracea, Ble.yunnanensis, Ble.szetschuanica, e le poco conosciute Ble. chartacea e foliosa e guizhouensis ), Taiwan (Ble.formosana) e Giappone (Ble. striata e Bletilla gebina).
Cerco ora di dare una breve descrizione di queste Bletilla, per colmare una lacuna dei nostri usuali testi di riferimento orchidologico e per fornire ai lettori un esempio della grande potenzialità di questo genere, purtroppo oggi così inspiegabilmente trascurato.


parto da quella più diffusa in coltivazione, la Bletilla striata


Bletilla striata
(Thunberg) Reichenbach


Pianta terrestre, alta sino a 40-50 cm, originaria del Giappone, Korea, Birmania e China ( nellle provincie di Anhui, Fujian, Gansu, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, Shaanxi, Sichuan, Zhejiang). Cresce in foreste di alberi sia a foglie larghe, tipo Quercus, che di conifere, in aree erbose e pendii ad una altitudine dai 100 ai 3200 m.; è caratterizzata da foglie plicate lunghe 40-60 cm e larghe 4-5 cm, oblungo-lanceolate, acuminate e da un rizoma sotterraneo, compresso, schiacciato, di forma irregolare. L’inflorescenza è eretta, alta fino a 30 cm e porta diversi fiori, spaziati fra loro. I fiori sono di norma rosa-porpora, anche se è frequente trovare in coltivazione cloni a fiore bianco. Sepalo dorsale lungo 3-3.3 cm, largo 0.7 cm, ellittico-lanceolato, ad apice subacuto. Sepali laterali lunghi 2.5-2.8 cm, larghi 0.7 cm, falcati, ad apice subacuto. Petali lunghi 3-3.5 cm, larghi 0.8-0.9 cm, lievemente falcati, ad apice subacuto. Labello lungo 2.6 cm, largo 2 cm, bianco, soffuso di porpora, con venature porpora, obovato-ellittico, 1.4-2.8 × 1.0-1.8 cm, trilobato con lobi laterali  eretti, abbraccianti la colonna, larghi 0.6 cm ed il lobo mediano è lungo 1 cm e largo 0.7-0.8 cm, col margine lievemente increspato, ed apice troncato; disco con 5 creste (lamelle) lunghe 2 cm, ondulate solo lungo il lobo mediano; sono spesso accompagnate da 2 corte creste laterali, lunghe 0.6 cm.

Colonna lunga 2 cm, lievemente curva. Ovario lungo 2 cm. Capsula lunga 3.8 cm e larga 1 cm. Fiorisce in aprile-maggio.

  

Bletilla striata



tavola da Flora of China


Come detto sopra, Bletilla striata fu descritta in Giappone da Thunberg nel 1784 col nome di Limodorum striatum in Systema Vegetabilium. Editio decima quarta pg.816. 1784

Successivamente furono descritte con nomi diversi molte piante simili a Bletilla striata, provenienti da varie provincie cinesi: Bletilla gebina, Bletilla hyacinthina, Gyas humilis, etc; oggi tutti questi nomi sono considerati da molti tassonomisti sinonimi di Bletilla striata. Non so se questa interpretazione sia del tutto corretta, in particolare Bletilla gebina, come vedremo più avanti, poiché alcune di queste piante potrebbero rappresentare invece degli endemismi locali, differenti quindi dalla originale Bletilla striata giapponese. Occorrerebbe un approfondito studio sul campo integrato da uno studio genetico per chiarire questo problema tassonomico.

si trova da 100 a 3200 m di altitudine, nelle provincie cinesi di  Anhui, Fujian, SE Gansu, Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, S Shaanxi, Sichuan, Zhejiang.

cresce inoltre anche in Giappone, Korea e Myanmar.

Note:
Bletilla striata è usata nella medicina popolare cinese; se ne trova traccia in "Shennong BenCao Jing" (Shennong’s Materia Medica) di 2000 anni fa.
E' usata contro i sanguinamenti, compresa l'emottisi polmonare, e per promuovere la rigenerazione dei tessuti e per trattare la tubercolosi:
è applica sulle parti infiammate e pelle screpolata; i rizomi invece sono bolliti in acqua per fare un drink che è usato per la tosse e congestione.
La pianta contiene l'antrachinone fiscione ( per questo penso sia usata contro la tubercolosi) ed il triterpene ciclobalanolo; contiene anche gli antibatterici fenantreni
E' pure usata nell'industria di cosmesi. Tutti questi usi ne fanno una pianta molto ricercta in Cina, tanto da metterne in pericolo la sopravvivenza in natura, ed è stata dichiarata una delle più protette piante della medicina tradizionale ed il suo prezzo è salito di 20 volte negli ultimi 10 anni. Per ovviare a questo, in Cina sono partiti molti studi per riprodurla artificialmente.


Stazione di riferimento per Bletilla striata: Mengtze (Yunnan, Cina), 1300 metri
(le temperature sono però calcolate per 2000 mt d’altitudine


gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Pioggia/mm
8
10
28
30
86
272
180
208
231
112
33
3
Umidità %
49
51
40
42
52
72
74
73
70
72
61
58
Giorni sereni alle 7
18
16
20
16
9
3
3
4
6
5
17
19
Giorni sereni alle 13
20
15
17
17
9
4
5
5
8
9
19
22
Temperatura max C
18
19
26
29
30
28
30
30
28
24
21
19
Temperatura min C
6
8
12
16
18
20
21
21
19
15
10
7
Escursione termica
12
11
14
13
12
8
9
9
9
9
11
12
Fioritura


 *
**
*








La classica Bletilla striata è reperibile abbastanza facilmente in molti garden center, ove spesso è venduta sotto il nome di Bletilla hyacinthina. La si può trovare anche sui cataloghi on line tipo Bakker, Floriana bulbose o simili, ed è economica da acquistare. Cresce bene in vaso, ma cresce ancor più facilmente se coltivata in piena terra, in giardino. Ricordo che tanti anni fa che un’aiola piena di Bletilla striata in fiore era uno degli spettacoli più belli ed ammirati del Kew Garden, sino a che i lavori di ristrutturazione del giardino stesso ne hanno decretato la distruzione.

Nei giardini è coltivata per le sue belle foglie plicate ed i suoi fiori rosa-porpora. Molto gradevole è anche la sua varietà alba, a fiori bianchi.

Esistono anche cloni a foglie variegate, come la Bletilla striata "Albomarginata" o "Albostriata"


foglie di Bletilla striata "albomarginata"

 
La Bletilla striata è facilmente coltivabile in piena terra, in una zona del giardino ben esposta al sole; conviene fare una buca larga e profonda, mettere un bello strato di drenaggio, ad es pomice e poi riempire la buca con un mix che sia molto drenante, ad es pomice in larga parte,  con eventuale integrazione di lava, perlite, argilla espansa da idrocoltura ed inoltre un 10/20 % di organico ( humus fogliare, foglie di faggio tritate, terriccio commerciale, etc..).
Mettere il rizoma qualche cm sotto il livello del terreno e coprire col substrato scelto.
Durante l’inverno in nord Italia è consigliabile coprirla con un’abbondante strato di foglie e/o tessuto-non-tessuto al fine di proteggerla dal freddo eccessivo.

  

 Bletilla striata, fioritami a maggio




Bletilla striata "poncho"
foto 15.4.2020



Bletilla striata "Poncho"


Bletilla striata "Poncho"

A livello commerciale, sono disponibili alcuni cloni di Bletilla striata molto interessanti:


Bletilla striata "Soryu", di origine giapponese, dal fiore con tonalità sul blu
(da me coltivata e fotografata)



Bletilla striata "Soryu", di origine giapponese, dal colore blu
da me coltivata e fotografata


sempre una Bletilla striata "Soryu", di origine giapponese, dal colore blu ( photo from the web)
il clone "Soryu", molto apprezzato in Japan, ha questo bellissimo colore blu.



Bletilla striata "Marcel Clapdorp", è un clone molto bello in quanto il fiore si apre completamente e resiste bene al freddo
photo from web ( Manfred Merz)




Bletilla striata "Gabby", molto resistente al freddo ed alla pioggia, quindi può essere agevolmente coltivata in giardino.
Fiori color porpora scuro. Produce larghe colonie in breve tempo.
Foto dal sito Albiflora dell'amico Jan



Bletilla striata "Kuchibeni", dal fiore rosato


esiste anche un clone di Bletilla striata a tre labelli, tri-lips:


Bletilla striata "tri-lips"
si tratta di un clone unico, giapponese, riprodotto per divisione dalla pianta iniziale, in quanto la sua riproduzione per seme non da risultati garantiti
( photo from the owner, Shikoku Garden )



Bletilla striata var. alba, dal fiore bianco; non così resistente al freddo come la striata normale.
Ritengo che la var. alba sia ben diversa dalla Bletilla gebina, anche se sul web si tova una certa confusione.
La Bletilla gebina, come descritta da Lindley, ha il labello bianco tinto di rosa violetto, e non bianco puro come la Bletilla striata var. alba


photo from Albiflora
foto tratta da Albiflora, dell'amico Jan



Bletilla gebina

descritta da Lindley nel 1847 in Journal of the Horticultural Society of London 2: 307 (1847) col nome di Bletia gebina, dichiarando come paese di origine il Giappone.

Dalla descrizione si evince che i fiori sono bianchi, con una lieve tinta rosso violetta; il labello è soffuso di un delicato violetto pallido e ha 5 lamelle, con due ulteriori corte lamelle ai lati, caratteri che sono ben documentati nella tavola pubblicata suEdwards's botanical register v.33(1847)




descrizione di Bletia gebina in Edwards's botanical register v.33(1847)
e qui sotto invece la sua tavola collegata alla descrizione

tavola di Bletia gebina in Edwards's botanical register v.33(1847)



Bletia gebina viene descritta da Lindley prima in The Journal of Horticultural Society of London nel 1847 e poi ripubblicata nello stesso anno in Edwards's botanical register, questa volta però corredando la descrizione con la tavola che ho presentato sopra.

riporto la sua descrizione:
"Foglie larghe, pieghettate, che si alzano sullo stelo, lunghe da 6 ad 8 pollici, o più, e larghe 2 pollici, acuminate nella parte più alta, ottuse nella parte più bassa. I fiori sono grandi circa quanto Bletia hyacinthina, da 6 a 8 nello stelo, 2 pollici e mezzo di diametro,quasi bianchi, con una leggera sfumatura rosso violetto. Il labello è di un delicato violetto pallido, ottusamente a 3 lobi, con 7 carene sulla sua superficie, di cui le due ai lati sono confinate al lobo mediano e gli altri 5 si estendono alla base, che è leggermente macchiata di giallo.
È molto vicina a B. hyacinthina e, secondo il catalogo della signora Loddiges, è originaria del Giappone. Nessuna descrizione di essa, però, si trova nei libri.
È un'orchidea terrestre, che richiede una leggera protezione dal gelo, e deve essere mantenuta piuttosto asciutta mentre è nello stato dormiente; in seguito dovrebbe essere ben fornita di umidità e calore. Essa cresce liberamente in una miscela di torba fibrosa e terriccio di foglie semi-decomposte, ed è moltiplicata dividendo le vecchie piante quando sono nello stato dormiente.
Fiorisce ad aprile.
Essendo piuttosto resistente al clima freddo, è una pianta desiderabile quando non si possiede una "stove" (serra riscaldata da una stufa), poiché può essere coltivata in una buca fredda tenuta chiusa durante l'estate. "
21 aprile 1847.

Reichenbach in Flore des Serres et des Jardins de l'Europe 8: 246. 1852-1853 codificò il genere Bletilla sulla base di Bletilla gebina, che era stata descritta da Loddiges come Calanthe gebina e da Lindley come Bletia gebina. Reichenbach annota che il labello ha sul disco 5 lamelle integre, crenulate ed arricciate



Se Lindley la chiamò Bletia gebinae nel 1847 in The Journal of the Horticultural Society of London 2: 307.,  Reichenbach invece la chiamò Bletilla striata var. gebinae nel 1878 in Botanische Zeitungd.

Ora alcuni botanici considerano Bletilla gebina invece mero sinonimo di Bletilla striata, cosa che non mi convince, dato che il fiore presenta un colore stabile e ben diverso da Bletilla striata, compresa la sua forma alba. Caratteristico è il labello bianco col lobo mediano soffuso di rosa violetto.


quella che ritengo possa essere la Bletilla gebina
photo by John Varigos



quella che ritengo possa essere la Bletilla gebina
photo by Mijika


quella che ritengo possa essere la Bletilla gebina
photo by Mijika



Bletilla formosana (Hayata) Schlechter


Descritta originariamente sulla base di piante native di Taiwan, ove è chiamata pai-chi lan o 小白及 xiao bai ji; cresce in foreste di latifoglie sempreverdi, spesso in pieno sole, nelle colline e nelle montagne della parte nord ed est dell’isola di Taiwan e nelle isolette di Lan-yeu e Lu-tao; cresce anche nelle regioni cinesi prospicienti Taiwan ( Fujian, Guangxi, Guangdong, Guizhou, Jiangxi, S Shaanxi, Sichuan). Altitudine: da 600 a 3000 m

Si tratta di una pianta di solito alta solo 15-40 cm, di dimensioni quindi più piccole di Bletilla striata. I fiori, larghi 2-3 cm, sono di color rosa-porpora molto chiaro, spesso quasi biancastro, con gli apici dei sepali e dei petali acuti. Il labello può avere un vistoso callo giallo. Si caratterizza anche dal fatto di avere 5 lamelle ondulate lungo tutta la loro lunghezza, mentre la Bletilla striata le ha ondulate solo nella parte del lobo mediano.

Descritta nel 1911 da Hayata con il nome di Bletia formosana sulla base di piante raccolte a Nan-tou, fu trasferita nello stesso anno da Schlechter nel genere Bletilla.

I nomi Bletilla kotoensis Hayata (cioè originaria dell'isoletta di Kotoho, detta Orchid Island) e Bletilla morrisonicola Schlechter (descritta da Hayata come Bletia morrisonicola, cioè originaria del monte taiwanese Morrison) sono considerati suoi sinonimi.

Ho coltivato alcune piante di Bletilla formosana in vaso per alcuni anni senza particolari problemi, finché improvvisamente sono deperite e morte. Meglio avrei fatto a coltivarle in piena terra.




foto di Bletilla formosana in situ pubblicata da Hsu Tian-Chuan


foto di Bletilla formosana pubblicata da Hsu Tian-Chuan



foto di Bletilla formosana pubblicata da Hsu Tian-Chuan



qui mostro alcune mie foto, fatte anni fa, di una Bletilla sp. che mi era arrivata dalla Cina col nome (errato?) di Bletilla formosana, probabilmente dal Guangxi


 

Stazione di riferimento: Hua-Lien (est Taiwan), 13 metri
(le temperature sono calcolate per 1100 mt d’altitudine)


gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Pioggia/mm 58 112 104 196 272 178 269 221 325 221 84 56
Umidità % 78 81 80 82 84 84 81 82 80 76 76 76
Giorni sereni alle 7 15 13 15 6 10 4 5 9 14 16 16 15
Giorni sereni alle 13 7 3 2 0 0 0 0 0 0 1 4 7
Temperatura max °C 15 15 16 18 22 24 25 25 23 21 18 16
Temperatura min °C 8 8 10 12 15 16 17 17 16 14 11 9
Escursione termica 7 7 6 6 7 8 8 8 7 7 7 7
Fioritura



**










Bletilla formosana coltivata e fotografata dall'amico Aldo Dello Iacovo
si nota l'aspetto acuto dei petali e dei sepali e la caratteristica macchia gialla sul labello



Bletilla formosana as published on Phytesia web page



Bletilla guizhouensis
(Orchidaceae; Epidendroideae), a new species from Guizhou China: evidence from morphological and molecular analyses

JIE HUANG, MENG WANG, LI-JUN CHEN, ZHI-CONG HUANG, WEN-HUI RAO, YONG-QIANG ZHANG, JIAN-BING CHEN, GUI-ZHEN CHEN

Bletilla guizhouensis (Coelogyninae, Epidendroideae, Orchidaceae), a new species from Guizhou, China, is described and illustrated in this study based on the morphological and molecular evidence. Based on the morphological comparison, B. guizhouensis is closely related to B. striata, but differs in having ovate-oblong floral bracts, oblong-elliptic dorsal sepal, lip broadly-obovate, lip mid-lobe subelliptic, and disk with 7 longitudinal lamellae. These features distinguish the new orchid from all other known species of Bletilla. Molecular analysis based on nuclear ribosomal ITS and plastid DNA sequence data indicate that B. guizhouensis is a new species.

La Bletilla guizhouensis (Coelogyninae, Epidendroideae, Orchidaceae), una nuova specie originaria del Guizhou, in Cina, è descritta ed illustrata in questo studio sulla base di prove morfologiche e molecolari. Basato sul confronto morfologico, B. guizhouensis è strettamente correlata a B. striata, ma ne differisce per avere brattee floreali ovate-oblunghe, sepalo dorsale oblungo-ellittico, labello ampiamente obovato, il lobo medio del labello è subellittico ed il disco ha 7 lamelle longitudinali . Queste caratteristiche distinguono la nuova orchidea da tutte le altre specie conosciute di Bletilla. L'analisi molecolare basata su ITS ribosomiale nucleare e dati sulla sequenza del DNA plastidico indicano che B. guizhouensis è una nuova specie.


Bletilla ochracea Schlechter

Fu descritta da Schlechter nel 1913 in Repertorium Specierum Novarum Regni Vegetabilis 12(312–316): 105–106. 1913 sulla base di una raccolta effettuata dal missionario francese Maire a Long-Ki (Yunnan) a 700 m di altitudine.

chiamata in Cina 黄花白及 huang hua bai ji

Si tratta dell’unica Bletilla a fiori gialli sinora descritta; in realtà i sepali ed i petali non sono proprio giallo brillante, ma piuttosto giallo-ocra o giallo-verde, talora biancastri, hanno gli apici appuntiti e di norma la loro superficie esterna ha piccole macchie porpora. Il labello è chiaro, biancastro, con 5 lamelle longitudinali e con un vistoso callo giallo macchiato di rosso. Caratteristici sono i sepali laterali molto allungati e falcati.

Cresce in foreste di latifoglie e conifere, in boschetti, praterie o luoghi ombreggiati lungo i calanchi, in pendici erbose o ai margini dei boschi, ad 800 - 2000 metri di altitudine.

distribuzione: nello Yunnan, Sichuan, Guangxi, Guizhou,Gansu, Hubei, Henan, Hunan

fioritura: giugno-agosto

 nel passato, molte piante in commercio con il nome di Bletilla ochracea, in particolare in Inghilterra, hanno una tonalità rosata, il che dimostra che si tratta di ibridi (probabilmente con Bletilla szetschuanica).

queste sono vecchie foto di alcune mie piante, di origine cinese






Bletilla ochracea


  altro clone di Bletilla ochracea, origine cinese; si tratta di un clone con pianta molto piccola, alta sui 15-20 cm e dal labello molto colorato


clone con pianta di piccole dimensione e labello molto colorato




clone con labello molto colorato

 
 
Stazione di riferimento per Bletilla ochracea: Kuei-yang (Yunnan, Cina), 1071 metri
(le temperature sono calcolate per 1236 mt d’altitudine)


gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Pioggia/mm
20
28
41
91
193
213
198
135
127
104
48
25
Umidità %
74
77
71
72
77
76
77
76
73
77
78
78
Giorni sereni alle 7
2
1
2
3
1
2
2
4
5
2
2
1
Giorni sereni alle 13
4
3
7
6
3
2
1
2
4
5
3
5
Temperatura max C
8
10
17
21
23
27
28
28
25
19
15
11
Temperatura min C
1
2
8
12
15
18
20
19
16
12
8
4
Escursione termica
7
8
9
9
8
9
8
9
9
7
7
7
Fioritura        
*
**
           

                                  

due miei cloni di Bletilla ochracea; a sinistra una forma normale, a destra una forma semi alba



forma semi alba di Bletilla ochracea



forma semi alba di Bletilla ochracea, vista di profilo


 

Bletilla szetschuanica Schlechter

Originaria della provincia cinese di Sichuan. Fu descritta nel 1922 da Schlechter in Repertorium Specierum Novarum Regni Vegetabilis, Beihefte 12: 344. 1922, sulla base della raccolta Limpricht 1550, fatta cioè da Limpricht nella valle di Yatschou, nei pressi di Baoxing (Moupin), nella provincia cinese del Sichuan (Szechuan), a 650 - 1200 metri d’altitudine. Schlechter ha descritto questa specie come avente i fiori rosa-violetto, il labello con i lobi laterali semi-oblunghi ed ottusi, il lobo mediano obovato e lungo quanto largo, troncato, con il margine ondulato e colorato di violetto. Non è semplice interpretare la descrizione di questa specie in quanto il materiale tipo è andato distrutto durante la seconda guerra mondiale. Non resta quindi che basarsi sulla descrizione scritta originale, di cui riporto copia del testo originale




.

Fu descritta da Schlechter nel 1913 in Repertorium Specierum Novarum Regni Vegetabilis 12(312–316): 105–106. 1913 sulla base di una raccolta effettuata dal missionario francese Maire a Long-Ki (Yunnan) a 700 m di altitudine.
il colore del fiore è descritto come " fide collectoris, rubris vel violaceis", cioè " rosso o viola, sulla fede del raccoglitore".

Cribb ha pubblicato due foto (The Orchid Review, pag. 1178/1991 e pag 1220/1998) ipotizzando che possano rappresentare la “ritrovata” Bletilla szetschuanica. La prima foto ritrae una pianta in coltivazione in Inghilterra e che presenta un labello con un callo giallo (il che mi fa dubitare che si tratti della vera Bletilla szetschuanica, in quanto Schlechter la descrisse come rosso violaceo). La seconda foto ritrae invece alcuni fiori fotografati in situ proprio nel Sichuan, abbastanza diversi da quelli precedenti, e molto più simili alla descrizione di Schlechter: potrebbero quindi rappresentare la vera Bletilla szetschuanica


Questa foto, tratta da The Orchid Review, secondo Cribb rappresenterebbe la Bletilla szetschuanica in situ.



Bletilla szetschuanica according my friend Jan from Crustacare


Stazione di riferimento per Bletilla szetschuanica: Hsi-Chang (Sichuan, Cina), 1600 metri
(le temperature sono calcolate per 1250 mt d’altitudine)


gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Pioggia/mm
8
10
28
30
86
272
180
208
231
112
33
3
Umidità %
49
51
40
42
52
72
74
73
70
72
61
58
Giorni sereni alle 7
18
16
20
16
9
3
3
4
6
5
17
19
Giorni sereni alle 13
20
15
17
17
9
4
5
5
8
9
19
22
Temperatura max C
18
19
26
29
30
28
30
30
28
24
21
19
Temperatura min C
6
8
12
16
18
20
21
21
19
15
10
7
Escursione termica
12
11
14
13
12
8
9
9
9
9
11
12
Fioritura        
*
**
           



clone di Bletilla sp.,originario dal Sichuan, che potrebbe essere la Bletilla szetschuanica


esemplare di Bletilla sp. originario dal Sichuan, che potrebbe essere la Bletilla szetschuanica



 
Bletilla yunnanensis Schlechter

Descritta da Schlechter nel 1922 in Repertorium Specierum Novarum Regni Vegetabilis, Beihefte 12: 343 (anno 1922) sulla base di piante raccolte da Limpricht n.866 nello Yunnan, a Tu Kuan Tsun e Chuxiong, a circa 2000 metri d’altitudine.

Nella descrizione originale Schlechter parla di fiori porpora, con labello caratterizzato da tre creste crenulate; inoltre i lobi laterali del labello sono semi-oblunghi con apice ottuso, il lobo mediano è oblungo-quadrato, profondamente retuso, con apice undulato, e più lungo che largo. Anche il tipo di Bletilla yunnanensis è andato purtroppo distrutto durante la seconda guerra mondiale, per cui ci si deve basare sulla descrizione originale. Da allora questa pianta non è stata più ritrovata con certezza, per cui se ne ignora la reale esistenza e la sua eventuale diffusione.

Schlecther ha pure descritto una varietà, la Bletilla yunnanensis var. limprichtii, che viene così descritta: "questa nuova varietà si differenzia dalla forma tipica per i fiori bianchi ed il labello con puntini giallo violacei"

Non essendo stata ritrovata con certezza in natura e mancando il typus da studiare, non è da escludere che Bletilla yunnanensis  possa in futuro essere considerata sinonimo di Bletilla formosana ma al momento la considero come specie autonoma.




Bletilla yunnanensis (?), come pubblicata su The Orchid Review


Stazione di riferimento per Bletilla yunnanensis: Mengtze (Yunnan, Cina), 1300 metri
(le temperature sono calcolate per 2000 mt d’altitudine          

gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Pioggia/mm
8
10
28
30
86
272
180
208
231
112
33
3
Umidità %
49
51
40
42
52
72
74
73
70
72
61
58
Giorni sereni alle 7
18
16
20
16
9
3
3
4
6
5
17
19
Giorni sereni alle 13
20
15
17
17
9
4
5
5
8
9
19
22
Temperatura max C
18
19
26
29
30
28
30
30
28
24
21
19
Temperatura min C
6
8
12
16
18
20
21
21
19
15
10
7
Escursione termica
12
11
14
13
12
8
9
9
9
9
11
12
Fioritura        
*
**
           


Bletilla sp. affine szetschuanica


Nella primavera del 1998, durante gli studi necessari alla preparazione della prima versione di questo articolo pubblicato sulla rivista "il mondo delle Orchidee" del G.A.O. Gruppo Amici delle Orchidee, N°4- novembre 1998, ho potuto coltivare una bella ed interessante Bletilla sp., originaria di Wo-Long nel Sichuan.
Alcuni esemplari sono fioriti nel maggio 1998, per cui ho potuto fornire una dettagliata descrizione di questa specie:

Rizoma di forma vagamente rotondeggiante, assai schiacciato, largo da 2 a 5 cm.

Foglie plicate, ruvide al tatto, lunghe 20-30 (40) cm, larghe 3-4 cm a maturità; al momento della fioritura (antesi) sono lunghe 10-12 cm e larghe 2-3 cm. La pianta a maturità è alta 30-40 cm e presenta 4 foglie alternate, di cui la basale è lunga 5 cm, la seconda 10 cm, la terza 20 cm, la quarta 30 cm.

Inflorescenza lunga 20 cm, di color verde-porpora, portante 5-6 fiori, sottesi da una brattea marrone; i fiori apicali sono lievemente più piccoli di quelli basali.

Fiori di un intenso ed uniforme color rosa-violetto, molto scuro ai margini del labello. Sepalo dorsale lungo 3.4-3.7 cm e largo 0.7 cm (0.4 cm alla base), ellittico-lanceolato, ad apice subacuto. Sepali laterali lunghi 2.9 cm e larghi 0.7 cm (0.3 cm alla base), falcati, ad apice acuto. Petali lunghi 3.5-3.8 cm, larghi 0.7 cm (0.2 cm alla base), spatulati, lievemente falcati. Labello trilobato, lungo 2.8 cm e largo 2 cm; lobi laterali con apice arrotondato e margine ondulato, di colore violetto scuro; lobo centrale con apice nettamente emarginato e margine molto ondulato, di colore violetto molto intenso, lungo 0.7 cm e largo 1 cm; il callo presenta cinque lamelle principali bianco-rosa, lunghe 2.6 cm, intere, alte 2 mm, fortemente ondulate nei 5 mm superiori, e che dalla base arrivano all’apice del labello; sono accompagnante all’esterno da due lamellule laterali lineari, basse, molto pi corte delle lamelle principali in quanto sono lunghe solo1.5 cm.
Colonna lunga 2.5 cm, curva, denticolata e di color rosa-viola scuro all’apice, in particolare nella faccia superiore, larga 5 mm all’apice. Ovario lungo 1.8 cm e largo 0.1 cm, lievemente ritorto, di color verde-viola. Capsula lunga 3 m e larga 1 cm

blet_sp
Bletilla aff. szetschuanica “GAO”, fiorita il 25-04-98 a Borgo Valsugana.

Habitat:
questa specie cresce in aree erbose, ai margini di foreste, a 900 - 1100 metri d’altitudine, a WoLong nel Sichuan, nello stesso habitat del panda gigante. In natura fiorisce a maggio.

Osservazioni:
la Bletilla aff. szetschuanica presenta delle caratteristiche morfologiche che la distinguono facilmente dalla comune Bletilla striata. Infatti ha foglie molto più piccole e strette di quelle di Bletilla striata. Anche il fiore è differente: il colore è molto più intenso; i petali hanno una base molto più stretta ed il labello ha il lobo mediano più largo che lungo ed è nettamente emarginato.

Confrontando questa pianta con la descrizione fornita da Schlechter per la Bletilla szetschuanica, ed in considerazione anche del fatto che questo clone è originaria del Sichuan, io propendo per considerarla come la vera Bletilla szetschuanica, anche se non posso confrontarla col tipo, che è andato distrutto nel bombardamento di Berlino.

Per il momento perciò preferisco chiamarla Bletilla aff. szetschuanica (affine cioè a Bletilla szetschuanica), in attesa che studi futuri possano chiarirne il vero inquadramento tassonomico.


Stazione di riferimento per Bletilla aff. szetschuanica : Hsi-Chang (Sichuan, Cina), 1600 metri
(le temperature sono calcolate per 1750 mt d’altitudine)


gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Pioggia/mm
8
10
28
30
86
272
180
208
231
112
33
3
Umidità %
49
51
40
42
52
72
74
73
70
72
61
58
Giorni sereni alle 7
18
16
20
16
9
3
3
4
6
5
17
19
Giorni sereni alle 13
20
15
17
17
9
4
5
5
8
9
19
22
Temperatura max C
15
16
23
26
27
25
27
27
25
21
18
16
Temperatura min C
3
5
9
13
15
17
18
18
16
12
7
4
Escursione termica
12
11
14
13
12
8
9
9
9
9
11
12
Fioritura        
**
             
   
                                        

Bletilla chartacea Tang & Wang

descritta da  Tang e Wang in Acta Phytotaxonomica Sinica 1(1): 68. nel 1951, sulla base di Cephalanthera chartacea, descritta da King e Pantling nel 1895 in Journal of the Asiatic Society of Bengal 66: 598 anno 1895
il nome deriva dalla natura cartacea della brattea dell'inflorescenza.



da notare in questa descrizione che:
-solo due esemplari erano noti al momento della descrizione
-entrambi eran in "bud", cioè in bocciolo
-gli autori scrivono che la descrizione finale del fiore potrebbe differire rispetto a quello che stavano descrivendo
-località: Taunggyi, capitale dello stato di Shan nel nord est della Birmania; strano che nessuno qui l'abbia più ritovata

se a queste note aggiungiamo che non conosco ove si possa trovare il campione di erbario per un eventuale studio, mi viene il dubbio che questa specie non possa essere considerata valida, ma la tengo ancora in lista non avendo prove per una decisione finale.

ovviamente non esiste nessuna foto attribuibile a Bletilla chartacea



 
Bletilla foliosa Tang & Wang

descritta da Tang e Wang in Acta Scientia Sinica 1(1): 68. 1951 sulla base di Pogonia foliosa, originariamente descritta da King e Pantling nel 1895 in Journal of the Asiatic Society of Bengal 66: 598 anno 1895




questa è la descrizione originale di Pogonia foliosa fatta da King e Pantling nel 1895; più tardi, nel 1951, essa trasferita nel genere Bletilla, come Bletilla foliosa, da Tang e Wang.
qui viene descritta con " disco con tre lamelle glabre, che corrono dalla base fino quasi all'apice, liscie nei loro due terzi piu bassi, e pettinate nel terzo superiore"


tavola originale di Pogonia (Bletilla) foliosa, da Curtis's Botanical Magazine



a,b,c,d: Bletilla sinensis     e: labello di Bletilla foliosa

dalla tavola si vede che il labello di Bletilla sinensis (c)  ha carene semipapillose, mentre Bletilla foliosa (e) ha tre lamelle glabre e pettinate come descritto da King e Pantling nel 1895


qui ora riporto alcune foto che mi sembrano rappresentare bene la riscoperta Bletilla foliosa; in particolare la bordatura porpora del labello mi ricorda molto presente nella tavola del Curtis's Botanical Magazine che ho presentato appena sopra.


questa ritengo sia la Bletilla foliosa
photo by Khunchai Chang



Bletilla foliosa in situ; il portamento dello scapo che porta l'inflorescenza è uguale a quello rappresentato nella tavola in Curtis's Botanical Magazine
photo by Khunchai Chang


Bletilla foliosa
Photo by Janyaporn Thawornsatitsakul
she writes: Terrestrial orchid, stem up to 30 cm long with tuber sub-ovoid 2 cm across. Leaves 3 - 5-leaved, oblong-elliptic, plicate. Inflorescence sub-terminal, 25 cm long, 2 - 5-flowered. Flowers white with purple tip, not fully expanded, 6 - 8 mm across, 1.5 cm long.
Distribution : S China: Shrub forest in the north, blooming season in May - June.



Bletilla sinensis Schlechter

il botanico tedesco Schlechter, in Repert. Spec. Nov. Regni Veg. 10:256 anno 1911, trasferi nel genere Bletilla la pianta descritta da Rolfe come Arethusa sinensis, in cui parlava di tre lamelle fimbriate, e raccolta da Henry a Mengtze (Yunnan, Cina)

si caratterizza dal fatto di avere il labello con TRE lamelle longitudinali fimbriate




questa è la descrizione originale di Arethusa sinensis fatta da Rolfe
nota: labello con apice apiculato, margine fimbriato-denticolato, disco con tre lamelle fimbriate



questa è la tavola della Bletilla sinensis, raccolta da Henry nel 1898 e depositata come Arethusa sinensis presso il Kew Herbarium K000942609 e disponibile sulla loro pagina web

this is the Bletilla sinensis sheet, as it is found on the downloading page of the web herbarium catalogue from Kew, Royal Botanic Garden, #K000942609


Attenzione: le foto qui di seguito sono pubblicate come Bletilla sinensis, ma ritengo siano Bletilla foliosa
Warning: the photos below are published as Bletilla sinensis, but I believe they are Bletilla foliosa



photo of Bletilla from web page of Department of National Park, Wildlife and Plant Conservation, Thailand
they say it can be Bletilla aff. sinensis (?)
, but I suppose it is Bletilla foliosa



here it is possible to see better the semipapillose keels, and not fimbriate as in Rolfe's description
(qui è possibile vedere le carene semipapillose e non fimbritate come descritte da Rolfe)

this photo of Bletilla aff. sinensis (??), that I suppose can be Bletilla foliosa instead, was taken from the web page of Department of National Park, Wildlife and Plant Conservation, Thailand


 

e nel futuro?
 
Ricapitolando, quindi, a livello botanico siamo sicuri dell’esistenza di 5 specie di Bletilla (Bletilla chartacea, Bletilla foliosa, Bletilla formosana, Bletilla ochracea e Bletilla striata).

Incerta e dubbia è la classificazione di Bletilla yunnanensis e Bletilla szetschuanica., che io mantengo qui per ora come specie autonome.

Sono anche convinto che ulteriori esplorazioni botaniche in Cina (in particolare nel Sichuan e nel Guizhou) possono portare alla luce nuove ed interessanti specie o varietà di Bletilla.

infatti nel giugno del 2019 in Phytotaxa 406(5):279-286 · June 2019 viene descritta una specie simile a Bletilla striata ma con differenze morfologiche e molecolari: Bletilla guizhouensis


ibridazione
 
Nonostante la bellezza dei suoi fiori e la facilità con cui le Bletilla possono essere coltivate in giardino, non è stato fatto molto nel campo dell’ibridazione.
 
il primo ibrido, Bletilla Yokohama, fu ottenuto da Suzuki nel 1956 incrociando Bletilla striata con Bletilla formosana.

ibridi primari:


Bletilla Brigantes (Ble. striata × Ble. ochracea)
photo from the web site of Manfred Merz

Bletilla Brigantes =  Ble. striata × Ble. ochracea

Bletilla Penway Imperial =  Ble. striata × Ble. yunnanensis

Bletilla Penway Paris  =  Ble. striata × Ble. szetschuanica



Bletilla Yokohama  =  Ble. striata × Ble. formosana






Bletundina Miyako-beni  =  Ble. striata × Arundina bambusifolia

Bletilla Coritani  =  Ble. formosana × Ble. ochracea

Bletilla Penway Dragon =  Ble. formosana × Ble. szetschuanica

Bletilla Penway Princess  =  Ble. formosana × Ble. yunnanensis

Bletilla Penway Sunset  =  Ble. szetschuanica × Ble. ochracea

Bletilla Penway Rose  =  Ble. ochracea × Ble. yunnanensis

Bletilla Penway Starshine = Ble. Yokohama × Ble. szetschuanica

questi sono gli ibridi di Bletilla registrati presso la RHS ad aprile 2020:

Bletilla Col's Candy
(Bletilla Penway Coral x Bletilla striata)
Registrante: C. Hunt 2019
         
Bletilla Col's Sunrise
(Bletilla striata x Bletilla Penway Passion)
Registrante: C. Hunt 2019
         
Bletilla Coritani
(Bletilla formosana x Bletilla ochracea)
Registrante: R. Evenden 1993
        
Bletilla Penway Bouquet
(Bletilla Penway Jade x Bletilla Penway Rainbow)
Registrante: R. Evenden 2007
     
Bletilla Penway Classic
(Bletilla Brigantes x Bletilla Penway Imperial)
Registrante: R. Evenden 2007
 
Bletilla Penway Coral
(Bletilla Brigantes x Bletilla Penway Imperial)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Dancer
(Bletilla Coritani x Bletilla Brigantes)
Registrante: R. Evenden 2007
     
Bletilla Penway Delight
(Bletilla ochracea x Bletilla Penway Princess)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Dragon
(Bletilla formosana x Bletilla szetchuanica),
Registrante: R.G.& A.Evenden 1994
         
Bletilla Penway Fancy
(Bletilla ochracea x Bletilla Penway Paris)
Registrante: R. Evenden 2007
     
Bletilla Penway Fantasy
(Bletilla Penway Rainbow x Penway Prelude)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Festival
(Bletilla Penway Rose x Bletilla Brigantes)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Harlequin
(Bletilla ochracea x Penway Imperial)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Imperial
(Bletilla striata x yunnanensis)
Registrante: R. Evenden 2000
         
Bletilla Penway Jade
(Bletilla ochracea x Penway Dragon)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Magic
(Penway Rainbow x Penway Harlequin)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Majestic
(Brigantes x Penway Dragon)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Paris
(striata x szetschuanica)
Registrante: R. Evenden 1994
         
Bletilla Penway Passion
(Penway Rose x Penway Rainbow)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Pixie
(Yokohama x Penway Sunset)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Prelude
(Coritani x Brigantes)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Pride
(Penway Sunset x Penway Rainbow)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Princess
(formosana x yunnanensis)
Registrante: R. Evenden 1994
         
Bletilla Penway Rainbow
(Yokohama x ochracea)
Registrante: R. Evenden 2000
         
Bletilla Penway Rose
(ochracea x yunnanensis)
Registrante: R. Evenden 2000
         
Bletilla Penway Spirit
(Yokohama x Coritani)
Registrante: R. Evenden 2007
         
Bletilla Penway Starshine
(Yokohama x szetschuanica)
Registrante: R. Evenden 2000

 
Poco è stato esplorato anche nel campo dell’ibridazione intergenerica, anche se tutto lascia presupporre che le Bletilla possano essere incrociate con altri generi della sottotribù Bletiinae, ad esempio con Ancistrochilus, Bletia, Calanthe, Phaius, Spathoglottis, Tainia, Arundina, Thunia, etc.

 
Calopotilla Julia Yannetti  = Calopogon tuberosus x Bletilla striata, registrata nel 2002

Thunilla Himuka-beni = Thunia brymeriana x Bletilla striata, registrata nel 2009

Bletundina Miyako-beni= Bletilla striata x Arundina bambusifolia, registrata nel 2009

 
attenzione invece su questo supposto ibrido:

Pleionilla Pollyana:  Bletilla striata × Pleione  formosana
ho però alcuni dubbi su questo ibrido, di cui non si trova nessuna foto pubblicata, neppure sul web; i miei tentativi di impollinare bletilla x pleione non diedero infatti risultati, tanto meno capsule fertili



Coltivazione
 
Come detto le Bletilla sono specie terrestri, coltivabili facilmente in giardino. Si possono piantare in un normale, buon terreno, eventualmente reso più soffice dall’aggiunta di un po’ di torba, pomice, perlite, etc; si può aggiungere anche un pò di letame; i rizomi vanno piantati a circa 3-4 cm di profondità, in un luogo ove possano ricevere molta luce durante il periodo vegetativo. Al nord Italia è necessario, in inverno, proteggere i rizomi dall’eccessivo gelo, coprendoli in autunno con un abbondante strato di foglie e/o aghi di pino. Questa copertura serve anche, in caso di caldo primaverile anticipato, ad impedire una troppo precoce ripresa vegetativa in primavera; il nuovo getto vegetativo infatti è piuttosto sensibile alle improvvise gelate di fine marzo/aprile.
In giardino possono essere facilmente coltivate Bletilla striata, Bletilla formosana e Bletilla ochracea.
Anche la Bletilla aff. szetschuanica, dalle prove da me condotte anni fa, è facilmente coltivabile in giardino; a WoLong cresce a circa 1000 metri d’altitudine, in pendii erbosi ed esposta al sole.

Ci sono cloni di Bletilla striata che in giardino sopportano il gelo.
 
Se si preferisce, però, le Bletilla possono essere coltivate anche in vaso, ma vanno riparate in tal caso in inverno; infatti il gelo attraverso il vaso può essere fatale alla pianta, cosa purtroppo da me sperimentata. Si possono quindi tenere in area riparata dall'eccessivo gelo, tipo garage, verande fredde, etc.
Anche in vaso il substrato deve essere simile a quello spiegato nel capitolo dedicato alla Bletilla striata, cioè molto drenante, usando ad esempio un buona percentuale di pomice

Conviene usare un vaso piuttosto largo, in modo da permettere lo sviluppo del rizoma per qualche anno, per evitare di danneggiarlo se si rinvasa troppo spesso.
Essa tende negli anni a crescere verso il bordo del vaso, e quando si  vede che è arrivata quasi al bordo, la si rinvasa, anche per dare un certo ordine estetico alla pianta nel vaso, perchè col tempo il vaso risulta vuoto al centro, con la pianta che invece si sviluppa verso la periferia.


E' una buona idea quella di mettere dei ciottoli o sassi in una metà del fondo del vaso e coprire il resto del vaso con il substrato scelto; in questo modo si fornisce un buon drenaggio con i sassi, mentre per capillarità l'altra parte del fondo del vaso aspira acqua tramite il substrato, in particolare se mettiamo un sottovaso che raccoglie l'acqua piovana o di innaffiatura.

Come epoca del rinvaso, conviene farlo mentre la pianta è dormiente, quindi in inverno, perché se lo si fa in primavera avanzata la pianta potrebbe già aver iniziato a fare il nuovo getto vegetativo, molto delicato e semisotteraneo, quindi facile a rompersi nella operazione del rinvaso.

La bletilla striata in vaso va tenuta al fresco ed asciutto in inverno, per poi riprendere con cautela le bagnature quando in primavera si vede spuntare il getto vegetativo. Attenzione che all'inizio il nuovo getto è molto sensibile alla troppa acqua, e potrebbe marcire. Conviene immergere il vaso in un bacinella d'acqua, in modo che il substrato si bagni dal sotto. Ho visto foto di Bletilla striata in Giappone crescere infatti lungo pendii in cui spesso scorre acqua.
 
E' utile concimarla durante la fase di maggior crescita vegetativa, usando un classico 20.20.20, per poi smettere ogni concimazione alla fine dell'estate.
(  vedi i miei consigli in generale sulla concimazione  )
Se possibile preferire un concime che contenga azoto sotto forma di azoto nitrico (N-NO3) e azoto ammoniacale (N-NH4)
Se coltivata in terra piena, in giardino, si può durante il riposo invernale mettere un pò di letame stagionato sulla superficie del terreno, magari mescolato a sabbia, terra di bosco, etc

Richard Evenden suggerisce i seguenti substrati, adatti per la coltivazione in vaso:
a – 1/3 di loam ( terra di prato, ricca in argilla, sabbia e materiale organico fibroso), 1/3 di sabbia grossolana (preferibilmente di quarzo) ed 1/3 di bark fine; il pH dovrebbe essere intorno a 6.5.
b – lana di roccia e perlite.
 
Phillip Cribb invece suggerisce:
a – 6 parti di bark medio, 3 parti di sfagno tritato, 1 parte di perlite, 1 parte di carbonella, 2 parti di foglie di faggio tritate.
b – 2 parti di loam, 2 parti di foglie di faggio tritate (o queste foglie parzialmente compostate e passate ad un setaccio di 13 mm), 1 parte di torba di sfagno fibrosa, 1 parte di sabbia grossolana.

io sto usando 6 parti di pomice, 2 di sabbia, 1 di foglie di faggio tritate e 1 di  terriccio o humus fogliare; si può aggiungere al substrato un po’ di letame di cavallo o di pecora, senza però esagerare.

Ognuno può scegliere il substrato preferito e di più facile reperimento, ricordando che è sempre molto importante disporre abbondante materiale di drenaggio sul fondo del vaso. .

Vanno piantate quando sono in riposo, quindi senza radici, coprendo il rizoma con qualche centimetro di substrato.

Ricordarsi che si tratta di piante decidue, in quanto perdono le foglie in autunno ed entrano in riposo sino a primavera, e bisogna ridurre quasi del tutto le innaffiature; in natura infatti arriva il monsone invernale, che non porta acqua ma aria secca un pò di rugiada notturna.
Con l’arrivo dei primi caldi la Bletilla produce il nuovo getto vegetativo, uscendo dal riposo invernale. Si devono quindi aumentare le annaffiature, stando molto attenti nelle prime settimane a che l'acqua dreni bene, per evitare che il nuovo e delicato getto possa marcire.
Essendo una pianta originaria da aree monsoniche, le innaffiature devono essere abbondanti durante il periodo estivo.
Con l’autunno la pianta perde le foglie, entrando in riposo. Se coltivata in vaso durante l'inverno va tenuta al fresco ed all'asciutto, in ambiente abbastanza umido. Evitare di esporre il vaso al gelo intenso; io ho perso diverse piante che erano gelate nel vaso.
Attenzione che se la si tiene in serra e la temperatura della serra fosse molto alta a fine inverno, la pianta è forzata ad una ripresa vegetativa troppo precoce, con sviluppo di una pianta debole.
È certamente consigliabile tenere il vaso in giardino durante i mesi estivi; può stare in area un pò ripararata dal sole di mezzogiorno, ma sopporta anche il pieno sole se questo non è fortissimo e se è stata abituata al sole già dall'inizio della primavera.


Siccome la Bletilla striata non ama tanta acqua in inverno, se le si coltiva in vaso conviene portare il vaso in una area protetta da pioggia e gelo e non si deve dare acqua da novembre fino a quando inizia a vegetare, di solito ad aprile; quando si riprende a bagnare, bisogna evitare che vada troppa acqua sul nuovo delicato getto vegetativo, come per le pleione.

E' probabile che la Bletilla striata riesca a sopportare sia temperature molto calde (anche 40°) che temperature fredde, anche di 0° o sotto zero, se protetta con uno strato foglie; può perciò essere coltivata sostanzialmente in tutta Italia. Bisogna però valutare che in zone con sole estivo molto forte, è utile metterla in area un pò ombreggiata e ventilata, se possibile.
Ricordarsi che si tratta di una pianta originaria di aree monsoniche, per cui, come in natura, sarebbe utile che riceva tanta luce, anche diretta, in primavera, ma poi, come con l'arrivo dei monsoni, deve ricevere luce filtrata (in natura il cielo è nuvoloso quasi sempre in estate) e molta pioggia/acqua.

Per le temperature e le annaffiature prendere spunto dalle tabelle climatologiche allegate alla descrizione di ogni specie.


Malattie e parassiti

Se le Bletilla sono ben ventilate e le annaffiature sono corrette, seguendo il ritmo naturale stagionale, ben poche sono le malattie che affliggeranno le nostre piante. Sorvegliare però le punte delle foglie, che sono indicatori di eventuali problemi radicali o fungini; talora indicano anche un eccesso di fertilizzanti.
Le bletilla di solito son coltivate in terra piena, per cui si adattano alla luce, crescendo in tarda primavera, ed è difficile che si ustionino, forse anche per via delle foglie leggermente plissettate.
Stare molto attenti durante la fioritura ai pidocchi che con fastidiosa puntualità tendono a colonizzare gli steli ed i boccioli: in questo caso spruzzare con Pirimor o prodotti analoghi.
Siccome le formiche sono spesso i vettori dei pidocchi, delle cui secrezioni zuccherine si nutrono, controllare con attenzione se si vedono girare formiche intorno alle nostre piante.
In caso di malattie fungine, caratterizzate da macchie scure sulle foglie, e raramente da marciume dei rizomi e delle radici, si può usare uno dei tanti fungicidi rameici in commercio ( ad es idrossido di rame) che sono forse i meno tossici, oppure fungicidi più potenti, ma che spesso richiedono il possesso del patentino, tipo Mancozeb o Dithane, Folicur, Previcur, etc, a seconda della patologia sospettata, rispettando però tutte le precauzioni del caso, in quanto si tratta di prodotti tossici per l’uomo e per l’ambiente. Ritengo però che difficilmente le nostre bletilla andranno incontro a patologie; nel caso malaugurato dovesse capitare, è consigliabile chiedere parere al rivenditore di fiducia o azienda agraria locale.
Ancor più cautela bisogna avere nell’uso dei pesticidi, quando si devono combattere le varie cocciniglie o gli acari o i pidocchi; questi insetticidi possono essere tossici e pericolosi.

le malattie e i parassiti più comuni sono:

ragnetto rosso, che è un acaro, presente sopratutto in primavera ed estate

tripidi

afidi ( pidocchi)

pidocchi (afidi) sul fiore della mia Bletilla striata "Soryu"



pidocchi (afidi) sul fiore della mia Bletilla striata "Soryu"

cocciniglia cotonosa

cocciniglia a scudetto

funghi patogeni, che possono portare a marciume delle radici o degli pseudobulbi; di solito la colpa è un ecceso di acqua nelle bletilla coltivate in vaso, dovuto ad un substrato poco drenante

Botrytis cinerea, che è un fungo che colpisce con macchie brunonerastre i fiori e di solito è legato ad un ambiente molto umido; raro in ambiente esterno e non danneggia però la pianta

lepidotteri e bruchi

muffa fuligginosa, che colpisce sopratutto l'ovario o altri parti del fiore, legata all'alta umidità; controllare che non ci siano insetti che producono melata, su cui poi prospera questa muffa

attenzione anche a questi potenziali nemici:

limacce e chiocciole, che possono mangiare steli e parte dei fiori, sopratutto in periodi di alta umidità

formiche, che possono trasportare cocciniglie ed afidi




nel giardino della signora Bianca Pezzatti a Borgo Valsugana, l'aiuola di Bletilla striata in autunno presenta molte capsule in maturazione, frutto di impollinazione naturale


torna invece alla mia home page
 

dall'aggiornamento di maggio 2020