CHILOSCHISTA
scritte dal dottor Gianantonio
Torelli
rev. 06 maggio 2022
alcune chiloschista da me coltivate
Premessa:
Il taxon Chiloschista
fu pubblicato, come tale, per la prima volta nel 1832 dal
botanico inglese John Lindley in Edwards's
Botanical Register (vol. 18, dopo tav.1522), sulla base
di Epidendrum usneoides,
che era stato descritto nel 1825 dal botanico scozzese David
Don in Prodromus
Florae Nepalensis 87.
John Lindley descrisse così il genere Chiloschista, come si può
leggere nel testo originale allegato qui sotto:
"Erba umile, epifita, irsuta, afilla; radici piatte e verdi
(quasi foliacee!). Inflorescenza eretta. Fiori bianchi,
profumati.
Specie 1 : Chiloschista
usneoides = Epidendrum usneoides Don "
Lindley indicava
quindi già allora come carattere distintivo del genere Chiloschista quello di
essere una pianta "aphylla", cioè priva di foglie, e di essere
provvista di "radicibus complanatis viridibus, quasi foliaceis"
cioè radici appiatite, verdi, quasi foliacee, quindi capaci di
svolgere la sintesi clorofilliana, funzione che nelle
orchidee è peraltro tipica delle foglie, a parte nelle
Phalaenopsis della sezione Aphyllae.
In questa occasione, Lindley indicava la Chiloschista usneoides
(=Epidendrum
usneoides) come typus
del genere.
dal punto di vista
tassonomico, la classificazione del genere Chiloschista è la seguente
( "An updated
classification of Orchidaceae" in Botanical Journal of the
Linnean Society, 2015 by Chase, Cameron, Pridegeon, Van
den Berg, Schuiteman)
famiglia Orchidaceae
sottofamiglia Orchidoideae
tribù Vandeae
sottotribù Aeridinae
genere: Chiloschista Lindley in
Edward's Botanical Register v. 18: sub t. 1522, Sept 1, 1832.
Tipo: Epidendrum
usneoides David Don, in Prodromus florae Nepalensis,
1925 pag. 37
la descrizione fatta da David Don di Epidendrum usneoides mi lascia però perplesso
(foliis numerosis
lineari-loratis obtusis plano-convexis, quindi con
foglie numerose...), specie se la confrontiamo con quella
che, partendo appunto dall' Epidendrum
usneoides Don visto prima, viene denominata Chiloschista usneoides da
Lindley, che invece la definisce aphylla, dunque priva di foglie. Anche i fiori
hanno colore diverso, in quanto sono descritti rosei da Don e
bianchi da Lindley.
Una spiegazione che potrei ipotizzare è che Don per qualche
motivo, forse per problemi di conservazione del campione
originario, avesse scambiato le radici, piatte, verdi e tortuose
per foglie (=Folia siccitate
tortuosa).
Metto le due descrizioni originali per confronto
descrizione fatta da Don descrizione fatta da Lindley
ad
ogni modo, David Don nominò questa pianta usneoides, cioè affine alle
Usnea, un genere di
licheni dal colore grigio-verdastro, i quali non
sviluppano foglie e crescono ancorati su corteccia.
il genere Chiloschista fu nel passato anche così descritto:
“ Caratterizzato da una corta colonna, al cui piede i petali ed
i sepali laterali sono lateralmente adnate. Ha 2 pollinia.
Labello articolato col piede della colonna, 3 lobato, saccato;
lobi laterali eretti, disco con callo irsuto. Antera provvista
ai lati di una appendice che può essere lunga e ghiandolare
oppure ridotta ad un piccolo dente. Piante epifite con radici
appiattite e di solito senza foglie, quanto meno al momento
della fioritura. Chiloschista godefroyana (Rchb.f.) Schltr.,
però può avere foglie al tempo della fioritura, come
occasionalmente in Chiloschista pusilla (Koenig) Schltr.”
(ora però viene chiamato Taeniophyllum pusillum)
( from Orchid seed diversity: a scanning electronic survey. by
Barthlott, Korotkova & Grosse-Veldmann)
Quante specie
sono incluse nel genere Chiloschista?
Allo stato attuale nel genere Chiloschista io riconosco 27
specie, che qui indico in grassetto, mentre altre otto sono
dubbie e le ritengo sinonimi, per cui qui le indico in
carattere italico:
Chiloschista extinctoriformis
Seidenfaden
Chiloschista
exuperei (Guillaumin) Garay
Chiloschista
fasciata (F.Muell.) Seidenfaden & Ormerod
Chiloschista gelephuense Ch.Gyeltshen
& Dalström, sp. nov. (anno 2019)
Chiloschista glandulosa
Blatter & McCann
Chiloschista godefroyana (Rchb.f.)
Schlechter
Chiloschista guangdongensis Z.H.Tsi
Chiloschista hoi S.S.Ying =
Chiloschista segawae (Masamune)
Masamune & Fukuyama
Chiloschista indica J.J.Smith = Chiloschista lunifera
(Rchb.f.) J.J.Smith
Chiloschista
javanica Schltr. = Chiloschista lunifera (Rchb.f.)
J.J.Smith
Chiloschista
loheri
Schlechter
Chiloschista lunifera
(Rchb.f.) J.J.Smith
Chiloschista lunifera (Rchb. f.) Schltr.=
Chiloschista lunifera (Rchb.f.) J.J.Smith
Chiloschista
nakornpanomensis: si tratta di un nome commerciale,
non riconosciuto finora a livello tassonomico. Per alcuni
potrebbe corrispondere a Chiloschista
trudelii, ma devo riuscire a studiare qualche
esemplare dal vivo.
Chiloschista minimifolia (Hook.f.) N.P.Balakr.
= Chiloschista fasciata
(F.Muell.) Seidenfaden & Ormerod e Sarcochilus fasciatus F.
Mueller
Chiloschista parishii Seidenfaden
Chiloschista phyllorhiza
(F.Muell.) Schlechter
Chiloschista pulchella Leonid
V. Averyanov, Khang Sinh Nguyeh, Tatiana V. Maisak
Chiloschista
pusilla (Willd.)
Schltr. = ora chiamata Taeniophyllum pusillum (Willd.)
Seidenfaden & Ormerod
Chiloschista
ramifera Seidenfaden
Chiloschista
rodriguezii Cavestro & Ormerod
Chiloschista
segawae (Masam.) Masamune & Fukuyama
Chiloschista segawae f. taiwaniana (S.S.Ying)
S.S.Ying = Chiloschista
segawae (Masam.) Masamune & Fukuyama
Chiloschista segawae var. taiwaniana S.S.Ying =
Chiloschista segawae
(Masam.) Masamune & Fukuyama
Chiloschista segawai (Masamune) S.S. Ying = Chiloschista segawae
(Masam.) Masamune & Fukuyama
Chiloschista sweelimii Holttum
Chiloschista taeniophyllum (J.J.Sm.)
Schlechter
Chiloschista treubii (J.J.Sm.)
Schlechter
Chiloschista
trudelii Seidenfaden
Chiloschista usneoides (D.Don) Lindley
Chiloschista
viridiflava Seidenfaden
Chiloschista
yunnanensis Schlechter
descrizione generale e sistematica
Le Chiloschista sono piante
epifite, quasi sempre senza foglie, con abbondante apparato
radicale, spesso appiattito, di colore verde per via della sua
attività di fotosintesi.
Presentano foglie molto piccole, o appena abbozzate, ed in molti
esemplari sono pressoché inesistenti
Ora descrivo le 27 specie che
attualmente considero valide (anno 2022) nel genere Chiloschista
fu descritta da Gunnar Seidenfaden nel 1988 in Opera Botanica
95: 178, 1988 con annotazione: Thailand
Fiorita a Chiang Mai, si tratta di
una pianta epifita senza foglie.
Presenta fiori
bianchi o giallo pallido-bianchi con macchie rossastre-marroni
verso la base dei segmenti floreali
Sepali e petali di un color
giallo bianco pallido o crema bianco, con dense e piccole
macchie marroni.
Labello giallo
pallido o crema biancastro; la faccia interna dei lobi laterali
presenta linee e macchie marroni.
il piede della
colonna ha dense macchie marroni.
Da notare che
l'ipochilo del labello è saccato a formare quasi uno sperone che
punta in avanti !
Habitat: su alberi
di foreste sempreverdi
Paese: Thailandia,
area di Chiang Mai
Elevazione: 1300 m
Località del typus: Prudmap.
particolare della racolta Kerr 0330, di cui Seidenfaden fece la seguente descrizione: "Fiori crema-bianchi con deboli macchie rossastre verso la base dei segmenti floreali" e "un singolo fiore libero in una busta con quello che io credevo fosse un Taeniophyllum e che invece sembra essere una nuova Chiloschista!"
NB: da notare che per me Seidenfaden ha commesso un
errore, in quanto ha disegnato i lobi laterali del labello
ampiamente alati e divergenti rispetto alla colonna, invece sono
più piccoli e semi eretti; l'errore penso sia dovuto al fatto
che fece il disegno del typus partendo da un esemplare essiccato
foto prese dal web, classificate come Chiloschista extinctoriformis
Chiloschista
extinctoriformis
photo by Monchai Chanyangam
Chiloschista
extinctoriformis
photo by Monchai Chanyangam
ATTENZIONE: qui sotto invece presento alcune foto, prese dal web, e classificate erroneamente come Chiloschista extinctoriformis
infatti hanno il labello saccato e rotondo e non quasi speroniforme e puntato in avanti come è tipico di questa specie
photos from the web, wrongly
named Chiloschista extinctoriformis
This is NOT Chiloschista
extinctoriformis
combinatio nova
fatta da Leslie Andrew Garay in Botanical Museum Leaflets
23(4): 166. 1972 sulla base di Taeniophyllum exuperei Guillaumin
Chiloschista exuperei (Guillaum.)
Garay,
combinatio nova.
Basionimo : Taeniophyllum exuperei Guillaumin
in
Bull. Mus. Hist. Nat. Paris, ser. 2, 29: 346, 1937. Annotazione:
Annam (zona del Vietnam), la cui descrizione riporto qui sotto:
297. Taeniophyllum
Exuperei Guillaum. sp. nov.
Acaulis, radicibus usque ad 10 cm. longis,
complanatis, usque ad 0,5 cm latis, valde adherentibus, atro
viridibus. Inflorescentia 5 cm. Ionga, 4-flora, erecta,
grisea, hirsuta, vaginibus 3, lanceolatis, 2 mm. longis,
papyraceis, bracteis alternis similibus, pedicello cum ovario
3 mm. Iongo, griseo hirsuto, sepalis albis, liberis, ovatis, 6
mm. longis, leviter concavis, dorso sparse hirsutis, intus
glabris, petalis similibus, labello calceolari, lobis
lateralibus subtrapezoidcis, erectis, 4 mm. longis, albis,
longitudinaliter brunneo lineatis, anteriore recurvo, albo,
linguiformi, 3 mm. longo, apice minute emarginato, callo
absinde piloso, columna alba, brunneo lineata, operculo ovato,
antice breviter acuto, polliniis 2, globosis, caudiculo
anguste lineari, retinaculo minuto.
Appartient à la § Brachyanthera Schltr. et se rapproche
surtout de T. annuliferum Carr.
traduzione: Acaulis, cioè priva di gambo, radici
appianate, verde scuro…inflorescenza irsuta..
…sepali bianchi (albis), petali simili; labello calceolare, con
lobi laterali subtrapezoidali, eretti, bianchi (albis),
longitudinalmente lineati di bruno; lobo anteriore ricurvo,
bianco, linguiforme, con apice marginato (cioè inciso
all’apice) e callo peloso; colonna bianca, lineata di
marrone…
Habitat: Vietnam
Chiloschista exuperei
photo by epicphals
Dalla foto ha un labello molto particolare, con
apice emarginato (cioè inciso all’apice)
foto prese dal web, classificate come Chiloschista exuperei
NB: recentemente (2018) è stata descritta la simile
Chiloschista pulchella,
che però si trova nel Laos e non nel Vietnam
non ho trovato nè
foto nè notizie del suo riscontro attuale in natura o in coltivazione.
il nome Chiloschista fasciata fu istituito da
Seidenfaden e Ormerod in Opera Botanica Čechica 124: 64. 1995
sulla base di Sarcochilus fasciatus F. Muller, pianta di
cui parlò Ferdinand Jacob Heinrich von Mueller in Fragmenta
Phytographiæ Australiæ 5: 202. 1866.
questo è il testo di F. Muller quando accenna a Sarcochilus
fasciatus nella descrizione di Sarcochilus (ora Chiloschista)
phyllorrhizus :
Muller scrive di Sarchocilus phyllorrhizus :
" Planta
isonyma Wightii (Icon. Plant. Ind. Orient. 1741) forsan
specifice recedit labelli lobis lateralis oblique ovatis et tunc
S. fasciatus dici possit. "
" pianta isonima, cioè nome uguale, a Sarcochilus Wightii ma forse se ne distingue per i lobi laterali del labello obliquamente ovati e allora può esser chiamato Sarcochilus fasciatus"
Sinonimi:
Chiloschista minimifolia
(Hook.f.)
N.P.Balakr.
Sarcochilus fasciatus F.Muell.
Sarcochilus minimifolius Hook.f.
Sarcochilus wightii Hook.f.
Thrixspermum minimifolium
(Hook.f.)
Kuntz
Pianta epifitica, molto piccola; fusto molto ridotto e con un
ciuffo di radici radiate, vermiformi. Foglie 1 o 2, molto
piccole, 1-1.5 x 0.5-0.6 cm, lineari-lanceolate, senza foglie
alla fioritura. Inflorescenza con 2-4 racemi fioriti spiciformi,
lunghi 1-2 cm; brattee floreali minute, tubulari. Fiori larghi
0.6-0.7 cm, verde-giallo. Sepali e petali subeguali, 0.4-0.5 x
0.2 cm, ovoidali. Labello 0.3-0.35 x 0.7-0.8 cm, più largo che
lungo, attaccato al piede della colonna; lobi laterali alati,
lobo mediano 2-fid. Pollinia 2. Pedicello e ovario lungo
0.25-0.3 cm.
Foreste
sempreverdi
Fioritura:
ottobre-novembre
Paese: sud India e
Sri Lanka
distribuzione indiana: Stato: Kerala; Distretti: Palakkad, Thiruvananthapuram, Wayanad
questa tavola, che porta nome Chiloschista pusilla dovrebbe invece rappresentare Chiloschista fasciata (da Sri Lanka)
Chiloschista fasciata
descritta in Lankesteriana
19(1): 23—29. 2019
TYPE: Bhutan. Gelephu: North of Gelephu Tshachu hot springs along road to the abandoned limestone quarry, N26°56’50”; E90°30’41”, alt. ca. 300 m, epiphytic in shade on smaller trees, collected on 12 May, 2014, and flowered in cultivation at the Royal Botanic Garden, Serbithang, 12 May, 2015, S. Dalström 4212 & Ch. Gyeltshen (holotype: THIM)
Diagnosis: Chiloschista gelephuense is superficially similar to C. parishi in the yellowish flowers with brown spots on the sepals and petals, but differs by the larger flower, 15–18 mm across versus 8–10 mm across for the latter species. Chiloschista gelephuense also differs from other similarly colored species in the genus by the lack of a glandular pubescent, erect and curved callus lobe inside the lip.
all'inizio del
2019 su Lankesteriana 19(1): 23—29.2019 Choki Gyeltshen e
Stig Dalström pubblicano la descrizione di una nuova
chiloschista, la Chiloschista
gelephuense, endemica del Bhutan, nei pressi delle
fonti calde di Gelephu Tshachu, a nord della città di Gelephu,
al confine tra Bhutan e Assam (India).
E' una chiloschista simile a Chiloschista
parishii, ma con un fiore molto più grosso, arrivando
ad avere un diametro di 15-18 mm, ed inoltre manca, all'interno
del labello, il callo glandulare e pubescente, eretto e curvo.
from Lankesteriana 19(1): 23—29. 2019
disegno dall'olotipo da parte di Stig Dalström
Chiloschista gelephuense su
di un albero di Aphanamixis polystachya, vicino alla località
del typus
Annotazione: Ind. or. (Bombay)
descrizione originale di Chiloscista
glandulosa (Journal of the Bombay Natural History
Society 35: 488. 1932)
in cui si legge "Peduncoli, pedicelli ed ovari densamente
coperti da minuti, bianchi, conici peli ghiandolari", da cui il
nome glandulosa
Fioritura:
gennaio-marzo
Habitat: in umide
foreste decidue
Distribuzione:
Southern Western Ghats, cioè in India, stato: Kerala, distretti:
Palakkad, Idukki
Chiloschista glandulosa
photo from Digital Flora of Karnataka
Sinonimi:
Chroniochilus
godeffroyanus (Rchb.f.) L.O.Williams
Sarcochilus godefroyanus
(Rchb.f.) Benth. & Hook.f. ex Drake
Thrixspermum godeffroyanum Rchb.f.
Se osserviamo bene
infatti la tavola sopra riportata, quello che si nota subito
sono le foglie, sicuramente molto diverse da quelle tipiche del
genere Chiloschista.
Queste foglie appaiono invece molto simili a quelle del genere Chroniochilus, per cui
ritengo che avesse ragione L.O. Williams a chiamare questa
orchidea col nome Chroniochilus
godeffroyanus (Rchb.f.)
L.O.Williams.
Sarei quindi propenso a trasferire Chiloschista godeffroyana nel genere Chroniochilus col nome Chroniochilus godeffroyanus
Distribuzione:
isola di Fiji
Habitat: epifita in foreste
tropicali
può avere foglie
persistenti, raggruppate all’apice del fusto al momento della
fioritura, come si può vedere nella tavola d’erbario K000891271
al Kew RBG
Specimen from KEW HERBARIUM K000891271
Current name Chiloschista godefroyana
Collector & no: Seemann, B.C. 600
ingrandimento del disegno presente sulla tavola KEW HERBARIUM
K000891271
non avendo trovato nessuna notizia del ritrovamento di questa specie nelle isole Fiji o foto di esemplari, in coltivazione, di questa specie, endemica delle isole Fiji, ho pensato bene di riportare la bella tavola K000891271 presente al Kew Herbarium
Since I have not found any news of the rediscovery of this species in the Fiji islands or photos of specimens in cultivations, I thought it is useful to show the beautiful specimen image K000891271 present at the Kew Herbarium and make a link to it.OSSERVAZIONI:
per prima cosa, qual'è il nome
corretto?
Chiloschista godefroyana, come si trova su IPNI oppure
Chiloschista
godeffroyana, con due
f?
Ritengo corretto quest'ultimo nome in quanto Reichenbach in
Xenia Orchidacea 2: 122 dedicò la pianta alla azienda Godeffroy
di Amburgo. Non capisco quindi perchè alcuni autori abbiano
tolto una f
.
in
base all'art.60 del Codice di Nomenclatura botanica quindi
qui ritengo che Chiloschista godefroyana sia
o un nome scritto male o un errore tipografico e che quindi sia valida la denominazione Chiloschista godeffroyana based on Article 60 of the International Code of Botanical Nomenclature, therefore here I believe that Chiloschista godefroyana is either a mispelled name or a typographical error and that therefore the denomination Chiloschista godeffroyana is the valid one. |
andrebbero perciò compiuti studi nelle Fiji per chiarire meglio la questione e, soprattutto, per verificare se sia ancora presente in natura o no.
quindi in futuro vedremo se sarà più corretto chiamarla Chiloschista godeffroyana (Rchb.f.) Schlechter oppure Chroniochilus godeffroyanus (Rchb.f.) L.O.Williams
Descritta da Tsi in Acta Phytotaxonomica Sinica 22(6): 481–482,
pl. 2, f. 6–11. 1984.
Località del
typus: China: Guangdong: Ruyuan, in arboris
trunco, 20 April 1934, S.O. Ko 54132
Chiloschista
guangdongensis Z. H. Tsi, Acta Phytotax. Sin.
22: 481. 1984.
广东异型兰
guang dong yi xing lan
Steli molto corti,
con molte radici, lunghe ed appiattite, senza foglie.
Infiorescenze 1 o 2, pendule, racemose, con molto fiori,
sparsi; rachide e peduncolo 1,5-6 cm, circa 1 mm di diametro,
densamente pubescente; brattee floreali 3-3,5 mm,
ovato-lanceolate, glabre, membranose, acute. Fiori gialli,
glabri; pedicello e ovaia circa 5 mm, densamente pubescente.
Sepalo dorsale ovale, circa 5 × 3 mm, con 5 vene, arrotondato;
sepali laterali subellittici, circa 5 × 3 mm, con 4 venature,
arrotondati. Petali ovati, circa 4,5 × 2,5 mm, con 3 venature;
labello con 3 lobi; lobi laterali eretti, suborbicolari; lobo
mediano ovato-triangolare, largo quasi quanto i lobi laterali,
leggermente concavo al centro, sulla parte superiore con
un'appendice spugnosa, apice arrotondato. Colonna circa 1,5
mm, piede circa 3 mm; cappuccio dell’antera a becco corto
all'apice, con 2 appendici filiformi su entrambi i lati. Capsula
dritta, cilindrica, circa 2 cm × 4 mm.
Fioritura:aprile
habitat:
pianta epifita su tronchi di alberi in foreste di piante
sempreverdi a foglie larghe. N Guangdong.
Diagnosi
differenziale:
Sepali e petali
densamente pubescenti inferiormente; inflorescenze fino a 26 cm. > 1 C. yunnanensis
Sepali e petali
quasi glabri o appena pubescenti inferiormente; inflorescenze
1.5-15 cm :
lobo mediano del labello notevole, molto più lungo dei lobi
laterali
> 2 C.
guangdongensis
lobo mediano del
labello molto piccolo, molto più corto dei lobi laterali >
3 C. segawae
Chiloschista guangdongensis
according to Epicphals in Flickr
Chiloschista guangdongensis according to Gast
in orchideenforum.eu
J.J. Smith drawing of Chiloschista
javanica
Chiloschista javanica, come determinata da Gunnar
Seidenfaden nel 1986 nel Leiden Herbarium
chiloschista javanica, photo by Westra
Descritta da Schlecther in Botanische Jahrbücher für Systematik,
Pflanzengeschichte und Pflanzengeographie 56: 491. 1921 nel
seguente modo:
“Chiloschisa
Loherii è simile a Chiloschista Treubii (Sarcochilus Treubii),
ma se ne distingue bene per il labello”
<• C. Loheri
Schltr. n. sp. — Epiphytica, acaulis, aphylla. Radices
fexuosi, elongati, taeniiformi-applanati, glabri. Caulis in
gemmam vaginis ovatis acuminalis parvulis obtectam reductus.
Inflorescentiae erectae vel erecto-patentes, gracillimae,
elatae, pedunculo vaginulis parvulis dissitis donato, racemo
laxe pluri-vel multifloro, elongato; bracteis deltoideis,
acutis, ovario pedicellato multo brevioribus. Flores
parvuli, erecto-palentes, viridi flavi, seriatim evoluti,
fugaces. Sepala oblonga, obtusa, 5-nervia, glabra,
lateralia obliqua. Petala sepalis subaequimagna, oblique
oblonga, obtusa, 5-nervia, glabra. Labellum
saccato-concavum, 3-lobum, in sacco papillosum,
lobis lateralibus erectis, amplis, oblique obovatis,
truncato-obtusissimis, intermedio deflexo, parvulo, ovato,
valde obtuso, superne omnino papilloso-pulvinato. Columna
brevis, clinandrio dorso elato, pede gracili, satis
longo, canaliculato, rostello amplo decurvo. Anthera
reniformi-cucullata, latere utrinque in appendicem
divaricantem subulatam producta.
Pollinia 4, oblique rotundata, 2-nis compressa, stipite
gracili. Ovarium breviter pedicellatum, glabrum.
Ein stamm- und blattloser Epiphyt. Wurzein
bandformig, gewunden, bis 30 cm lang, 6—9 mm breit.
Blutenschafte mit der bis 25 cm langen Traube bis 50 cm
lang.
Bluten serienweise an der Traube entwickelt, grunlich-gelb.
Sepalen elwa 5,5_mm lang.
Petalen kaum kleiner als die Sepalen. Lippe kurz, mit kaum 2
mm tiefem halbkugeligem
Sack, 2,5 mm hohen Seitenlappen und sehr kleinem, nach unten
gebogenem Mittellappen.
Saule 1,5 mm hoch mit 2,25 mm langem Fuss. Ovarium mit dem
kurzen Stiel 4,5 mm lang.
Palau-Inseln: Auf Baumen auf der Insel Angaur
(Loher); auf der Insel Korror (Pater Raymundus. — im Jahre
1907).
fu descritta quindi come:
“Fiori piccoli, di color verde
giallo... Labello saccato-concavo, trilobato, papilloso
nel sacco, lobi laterali eretti, ampi, obovati..lobo
intermedio deflesso, piccolo, ovato, ottuso, superiormente
papilloso-pulvinato..
... labello corto, con una sacca emisferica profonda appena 2
mm... i lobi laterali alti 2.5 mm e lobo medio molto piccolo,
piegato verso il basso
isola di Palau (Loher e Korror) "
questa foto è stata pubblicata da Makoto Uesugi a Palau ed è l'unica foto che, a mia conoscenza, rappresenta la Chiloschista loheri
Descritta da Johannes Jacobus Smith nel
1905 in Orch. Java 553 1905, con annotazione (=Sarcochilus luniferus)
Java; Ind.or., ha come omonimo il più tardivo Chiloschista lunifera
(Rchb. f.) Schltr.in Repertorium
Specierum Novarum Regni Vegetabilis, Beihefte 4: 275. 1919,
descrizione però tardiva e quindi non valida.
Sarcochilus luniferus fu descritto da Bentham ed Hooker
nel 1889 in Curti’s botanical magazine tav.7044 sulla base di Thrixspermum luniferum Rchb.f.
ritengo che possa
essere corretto seguire le indicazioni di Schlechter, in quanto
le piante originarie da Java sono diverse da quelle che crescono
nelle regioni himalayane, e quindi scindere l'attuale Chiloschista lunifera in Chiloschista
javanica e Chiloschista
lunifera (=Chiloschista
indica)
Sarcochilus luniferus fu
scoperto dal rev. Parish vicino a Moulmein nel Tenasserim e fu
mandato a Messrs Veitch nel 1868.
L’osservazione principale fu che la pianta nel suo stato
ordinario non ha foglie, le radici sono molte, lunghe 3-5 inches
ed appiattite. Sepali e petali gialli macchiati di arancio.
Labello bianco, saccato, con lobi laterali larghi, eretti, ovato
ottusi; il lobo mediano minuto e ricurvo, e due spesse carene
sul disco papilloso. Antera emisferica, con in ogni lato uno
sperone setiforme ed uno più corto frontalmente.
Pollinia due, globosi
Suoi sinonimi
sono:
Chiloschista indica J.J. Smith
(Chiloschista javanica
Schltr.: per me invece si tratta di una specie autonoma)
Chiloschista lunifera (Reichenbach f.)
Schlechter
Chiloschista lunifera si
trova nell’est Himalaya, India, Assam, Myanmar, Thailand, Laos
viene descritta come presente a Java, ma ritengo che queste
piante più correttamente debbano essere chiamate Chiloschista javanica)
Il suo habitat naturale sono foreste semi-decidue o decidue,
dove cresce ad altitudine di 150-800 metri.
Si tratta di una epifita di piccole dimensioni, senza foglie, che cresce in zone calde, con radici grigio verdi. Occasionalmente, nel periodo di maggior crescita e con alti livelli di umidità, la pianta può sviluppare una o due piccole foglioline, che poi cadono all’arrivo dell’autunno.
Se osserviamo la
tavola di King e Pantling e la descrizione fatta da Reichenbach,
il fiore della Chiloschista (=Thrixspermum) lunifera sono
"giallastri, con disco bruno, eccetto il bianco labello che
porta strie porpora. Il callo del labello, a forma quasi di
mezzaluna, è coperto da molte papille".
Chiloschista lunifera
fiorisce in inverno o primavera su di un racemo eretto,
pubescente, lungo 7-30 cm, che si forma dalla massa di radici
grigio verdi e che porta da 6 a 20 fiori, spesso fragranti.
in commercio però si trovano di norma cloni a fiori rosso scuro,
con di 1.5-2 cm.
dark clone, photo by Monchai Chanyangam
photo by Monchai Chanyangam
Chiloschista lunifera
according to Monchai Chanyangam
chiloschista lunifera "dark", da me coltivata
chiloschista lunifera "dark", da me coltivata
questo clone presenta i sepali e tepali di color porpora vinaccia, bordati di bianco crema; i lobi laterali del labello sono alti e striati di porpora all'interno
Chiloschista lunifera è
stata scoperta di recente anche in Vietnam, dove però è rara
qui riporto al riguardo i dati forniti dal botanico russo
Averyanov:
" in Vietnam è una epifita della chioma e dei rami degli alberi.
Habitat: asciutte foreste di piante sempreverdi a foglia
larga, su alti alberi che crescono lungo ruscelli e torrenti.
300–1000 m.
Fiorisce in aprile-maggio
Fu descritta inizialmente dalla Birmania ( Myanmar) (“… Burmah possesses this species”).
Syntypes
(“Messrs. Veitch & Sons”) – W (“Herb. Reichenbach 26237 [W
0017162], Herb. Reichenbach 41550 [W 0017163], Herb.
Reichenbach 41549 [W 0017164], Herb. Reichenbach 11583 [W
0017165]”).
Distribuzione:
Myanmar,
Taiwan, Thailand,
Laos, Java e nel Vietnam nella provincia di Dak Lak
(Lak district, Krong No) dove è molto rara (
Stimated IUCN Red List status – EN. ( minacciata).)
Note. Peculiare specie ornamentale,
altamente richiesta sul mercato nazionale ed internazionale di
orchidee "
tavola tratta da Averyanov, che identifica questa pianta come Chiloschista lunifera in Vietnam
Chiloschista
nakornpanomensis (?)
in Thailandia, e poi nell'anno 2019-20 anche in qualche mostra
di orchidee in Italia, venne venduta questa chiloschista col
nome di Chiloschista
nakornpanomensis.
Si
tratta di un nome non ufficiale, in quanto mai descritto nè
pubblicato come tale su nessuna rivista botanica.
il nome riflette la località in cui fu trovata per la prima
volta: Nakhon Phanom nella Thailandia est, al confine con il
Laos; quindi il nome corretto sarebbe Chiloschista
nakhonphanomensis !!
qui
posto una foto, fatta in Thailandia, di questa specie, e la
paragono alla molto simile Chiloschista parishii
gen |
feb |
mar |
apr |
mag |
giu |
lug |
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set |
ott |
non |
dic |
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7 |
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16 |
19 |
21 |
22 |
21 |
20 |
15 |
11 |
4 |
pioggia in mm |
3 |
31 |
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101 |
257 |
409 |
503 |
580 |
290 |
97 |
10 |
5 |
Descritta da
Gunnar Seidenfaden in Opera Botanica 95: 176. 1988 con
annotazione: Burma Thailand Nepal Sikkim Bhutan India.
Typus: collector
M.C. Chang, in Taiwan: Pingtung County, Shantimen, Derwern
Village, 450 m
Chiloschista parishii si
trova anche nel Vietnam, Birmania, Thailandia, NE India, Buthan,
Nepal..
di norma ha il sepalo dorsale piegato in avanti, mentre la simile Chiloschista lunifera lo ha un pò più eretto.
dai disegni
pubblicati, la vera Chiloschista
parishii, inoltre, ha il labello piuttosto
rotondeggiante, e presenta grossolane macule su petali e
sepali e anche sulla parte esterna del sacco del labello
Fig. 4. Chiloschista parishii Seidenfaden. A: Inflorescence. B: Front view of flower. C: Side view of lip and column. D: Top view of lip. E: Top view of column and column-foot. F: Top view of pollinia and stipe. G: Ventral view of pollinia and stipe. H: Front view of lip. I: Side view of column and column foot. J: Front view of flower of Chiloschista segawai. K: Front view of lip of C. segawai. ( tratto da Newly Discovered Native Orchids of Taiwan. Tsan-Piao Lin e Wei-Min Lin)
Chiloschista parishii in situ
( from Wins Buddhawong )
Chiloschista parishii
(from web)
Chiloschista
parishii
Photo from idao.plantnet-project.org
Photo from idao.plantnet-project.org
per vedere come la sua identificazione sia spesso errata,
guardate una pianta, premiata nel 2018 col nome di
aggiornamento: 30/7/19:
infatti sul sito AOS di recente è apparso una nota in grassetto con correzione del post, e quindi ora più correttamente questa pianta viene identidicata come "un gruppo di ibridi di chiloschista parishii"
( negli ultimi anni vengono messe
sul mercato chiloschista ottenute da riproduzioni non
identificate correttamente e/o incrociate tra loro in modo non
selettivo, con quindi confusione nella determinazione)
Chiloschista-parishii-2018-09-17***SITF
has determined that this is a group of hybrids of parishii
(April 2019) given the differences in flower markings and also
the tag which shows parishii (x).**
cioè il SIFT (Species Identification Task Force ) lo ha determinato ora così, in base alle differenze delle macule del fiore.
Descritta da
Schlechter in Botanische Jahrbücher für Systematik,
Pflanzengeschichte und Pflanzengeographie 56: 492. 1921, sulla
base di Sarcochilus phyllorhizus F.Mueller, trovato sul
promontorio di Capo York, Australia.
Chiamata in loco:
White Starfish Orchid
Sarcochilus phyllorrhizus
F.Mueller, in Fragm. 5: 201 (1866); Thrixspermum phyllorhizum Rchb.f., Beitr.
Syst. Pflanzenk. 71 (1871).
Type: Ad promontorium Cape York, E. Daemel s.n. (holo MEL; iso
W). Da notare che il nome specifico originale è pubblicato con
due r
Distribuzione
Si trova nelle
parti nord del Northern Territory e nel Queensland, dove cresce
in alcune isole dello stretto di Torres e nel nord-east, dalla
penisola di Cape York al Tully River.
Altitudine: 0-200
m.
E’ presente anche
in Indonesia e New Guinea.
Descrizione
Pianta senza
foglie, epifita o litofita, a formare piccoli ciuffi. Radici
numerose, radiate, appiattite, 10-20 cm x 0.6-0.1 cm, da
grigio-verde a verde scuro, ruvide. Stelo inconspicuo, lungo
meno di 0.5 cm. Foglie assenti. Inflorescenza è un racemo
ascellare, arcuate, lungo 50-150 mm, sottile, rigido. Fiori
numerosi, resupinati, più o meno eretti, a forma di stella,
10-14 mm x 10-14 mm, bianco cristallino con labello giallo.
Sepali e petali ampiamente dispiegati. Sepalo
dorsale
libero, eretto, da obovato ad ovato, 4-6 mm x 3-4 mm. Sepali
laterali simili al sepalo dorsale, divergenti, 4-6 mm x 3-4 mm,
base fusa al piede della colonna. Petali ovati, 4-5 mm x 3-4 mm.
Labello dissimile ai sepali e petali, lungo 2.5 mm, incernierato
all’apice del piede della colonna, 3-lobato; lobi laterali
lunghi 2 mm, eretti; lobo mediano lungo 1 mm long, incurvato,
carnoso, giallo, densamente peloso. Colonna lunga 1.5. Piede
della colonna lungo 2 mm, ad angolo retto con la colonna. Entrambe
la colonna ed il piede della colonna con marcature rosso-porpora
sulla superficie interna. Capsule allungate, deiscenti.
Ecologia
E’ presente ai
margini di rain forest e in crinali e pendii
riparati, crescendo su alberi in paludi ed in vegetazioni lungo
ruscelli. Le radici brillano quando umide, ma queste piante non
sono facilmente osservabili e quindi sfuggono facilmente. I
fiori durano uno-due giorni, talora si chiudono di notte per
aprirsi il giorno dopo; sono piacevolmente profumati.
La fioritura avviene in sporadiche esplosioni, con le piante
nella stessa area che fioriscono simultaneamente.
Localmente è
pianta comune.
Periodo di
fioritura: novembre-febbraio (in Australia)
Note: questa
pianta senza foglie ha verdi radici piatte che contengono
clorofilla e sono fotosintetiche.
Descritta come
proveniente dal Laos centrale
(Laos, provincia di Khammoune, distretto di Boualapha,
all'interno del territorio di Hin Nam No, area naturale
protetta, foresta secca primaria sempreverde e foresta decidua
di latifoglie, su pendio roccioso molto ripido, vicino a sommità
di collina carsica, composta da calcare, simil marmo, altamente
eroso, a 350-430 m slm, epifita su alti alberi, rara)
Typus: 9 maggio
2018, L. Averyanov, K. S. Nguyen, T. Maisak, L. Xaiyavongsa, S.
Keovankham, AL 889 - LE (olotipo).
Distribuzione:
Laos centrale: provincia di Khammoune (distretto di Boualapha,
territorio di Hin Nam No, area naturale protetta). Endemica.
Habitat, ecologia e stato di conservazione: minatura, epifita,
afilla, cioè senza foglie, e che cresce in foreste primarie
sempreverdi e semidecidue, di latifoglie, su calcari carsici
rocciosi, ad un'altitudine di 350-430 m. Rara. Attualmente, lo
stato della lista rossa IUCN deve essere ancora accertato, in
quanto i dati sono carenti (Data Deficient).
Etimologia:
l'epiteto specifico si riferisce ai fiori attraenti e colorati,
con i lobi laterali del labello color porpora.
Chiloschista
pulchella differisce sorprendentemente da tutti i suoi congeneri
per via dell’apice del labbro piatto (e non carnoso), il lobo
mediale del lobo sezionato in due piccoli lobuli subulati, e
dalla presenza di grandi macchie porpora sui lobi laterali del
labbro, cosa che non si trova mai in nessun altro specie del
genere.
Questa nuova specie appartiene al gruppo di specie di
Chiloschista che hanno un semplice opercolo (che non ha cioè
alcuna appendice), ma non ha nessuna somiglianza con le altre
specie di questo gruppo. Formalmente, può essere paragonata a C.
exuperei (Guillaumin) Garay, che ha anch’essa il lobo mediano
del labello bilobulato. Tuttavia, entrambe queste specie sono
ovviamente diverse nella loro morfologia floreale.
ATTENZIONE: ora è chiamato Taeniophyllum pusillum (Willdenow) Seidenfaden & Ormerod
descritto da Willdenow nel 1805 in Species Plantarum come Limodorum pusillum: " afillo, habitat in India orientale su alberi"; fu trasferito nel genere Chiloschista da Schlechter ed infine nel 1995 da Seidenfaden e Ormerod nel genere Taeniophyllum, come Taeniophyllum pusillum.
Quindi è necessario correggere i
cartellini delle piante vendute come Chiloschista pusilla !! dovete scrivere
Taeniophyllum pusillum
Taeniophyllum pusillum, photo by Worranittha Koenig
Taeniophyllum pusillum, photo by Worranittha Koenig
Descritta da Gunnar Seidenfaden in Opera Botanica
95: 179. 1988.
Annotazione:
Thailand
Si trova in Thailandia, come una piccola pianta epifita, che
cresce in clima caldo, fiorisce in primavera con una
inflorescenza pendula, lunga fino a 33 cm, con molti fiori,
anche fino a 22; l’inflorescenza si sviluppa con due foglie
presenti e porta fiori profumati.
I fiori sono gialli di fondo, coi margini biancastri, e presentano diffuse macchie bruno arancione
Descritta da
William Cavestro e Paul Ormerod in Orchidophile (Asnières) 166:
180. 2005.
Nominata in onore
del suo raccoglitore, Xavier Rodriguez
Pianta
epifita, si trova in Thailandia, ad altitudine di circa 500
fino a 1000 m, in clima caldo; trovata nel Thampla-Phasua
Waterfall National Park, nel nord Thailandia, vicino al
confine con la Birmania come a Mae Hong Son, vicino a Chiang
Mai.
Orchidea epifita,
monopodiale, descritta di recente (2005); fusto corto con
numerose, sottili, lunghe radici fotosintetiche, rotondeggianti
in sezione
Foglie assenti o ridotte a piccole squame.
Inflorescenza pendula o semieretta, lunga 15-20 cm.
Fiori 5-20, larghi circa 1 cm, di color bianchiccio o
bianco-crema, pubescenti esternamente; labello saccato, giallo
con strie porpora-marrone nei lobi laterali; ovario verdino,
pubescente.
Fioritura: aprile-maggio
si tratta di una specie facilmente identificabile per via del
fiore biancastro, col labello giallo, che presenta striature
porpora nei lobi laterali.
tavola di erbario conservata al Queen Sirikit Botanic Garden (Thailandia)
mio esemplare di Chiloschista
rodriguezii, fiorito maggio 2019
da notare le radici verdine, a sezione rotondeggiante
fiore tipico, bianco con labello giallo
qui presento il fiore visto di lato e mostro l'ovario pubescente
esemplare di Marni Turkel, con labello bianco, invece di giallo ( dal web)
così nominata da
Genkei Masamune in Botanical Magazine, Tokyo 52(589): 247.
1938 sulla base di Sarcochilus segawai che lo stesso
Masamune aveva descritto in Transactions of the Natural History
Society of Taiwan 24: 212. 1934
Viene comunemente
scritta come “segawai”, anche se il corretto
spelling, in base alle norme della nomenclatura botanica,
dovrebbe essere segawae
E' una chiloschista endemica di
Taiwan
Presenta un labello saccato conico, mentre la molto simile Chiloschista parishii ha labello saccato rotondo.
photo of Chiloschista
segawae in Taiwan by 清 記
da notare
il labello conico e non
rotondo come nella simile Chiloschista
parishii
Chiloschista segawai photo according to Gast
Descritta da Richard Eric Holttum in Orchid Review 74: 147.
1966.
Annotazione:
Malaya
Endemica del Perak, Malesia
Scrive Holttum:
“Affine a C.lunifera, da cui differisce per i petali e sepali
vellutati pelosi, il calcare del labello ricoperto da peli, la
base del lobo intermedio similmente peloso; lobo intermedio
arrotondato, gli apici dei lobi laterali eretti, ridotti.
ha radici verdi, arrotondate (
come in Ch. lunifera) e non piatte come nelle altre specie.
inflorescenza lunga 10 cm, coperta da peli, con 8-10 fiori;
sepali e petali con peli eretti su entrambe le superfici,
quelli sul retro un po’ più lunghi; sepali e petali giallo
pallido con macchie arancione; labello minutamente papilloso
esternamente, di un giallo molto pallido, arrotondato; lobi
laterali, esternamente biancastri, internamente con bande
rosso bruno; sperone esternamente giallo pallido con piccole
macchie arancioni, internamente densamente coperto da peli
biancastri, con callo bilobato similmente coperto alla base
del lobo mediano.
Type: Lim Swee Lim in nord Perak, specimen in Kew
Herbarium “
Chiloschista
taeniophyllum (J.J.Sm.) Schltr
Schlechter nel 1921 in Botanische Jahrbücher für Systematik,
Pflanzengeschichte und Pflanzengeographie 56: 492 (1921)
trasferì Sarcochilus
taeniophyllus J.J. Smith nel genere Chiloschista
col nome Chiloschista taeniophyllum.
Il typus era
originario dell’isola di Ambon, nell’arcipelago indonesiano
delle Molucche, e fu descritto nel 1905 da J.J. Smith in Die
Orchideen von Ambon 93. 1905 col nome Sarcochilus
taeniophyllus.
Si tratta di una
specie di cui non ho trovato nessuna foto, né in coltivazione né
in situ.
Il disegno qui
sotto è quello fatto da J.J. Smith col nome di Sarcochilus
taeniophyllus
disegno di Sarcochilus taeniophyllus by J.J. Smith
Descritta da J.J.
Smith nel 1912 in Bulletin du Jardin Botanique de Buitenzorg,
sér. 2 3: 66. 1912. col nome Sarcochilus treubii, fu
trasferita nel genere Chiloschista da Schlechter nel
1921 in Botanische Jahrbücher für Systematik, Pflanzengeschichte
und Pflanzengeographie 56: 492. 1921 con
annotazione: in obs. Sarcochilus
Treuhii
Secondo Schlecter
Chiloschista treubii è simile a C. loherii, ma se ne differenzia
per il labello
Distribuzione:
dalle Molucche alla New Guinea
Qui sotto allego
il disegno fatto da J.J.Smith
Chiloschista trudelii Seidenfaden
Descritta da
Gunnar Seidenfaden nel 1987 in Die Orchidee 38: 310. 1987, con
annotazione: Thailand
Averyanov l’ha identificata anche a Quang
Binh nel Vietnam
(these
3
photoes are taken from © R. Jenny
Chiloschista trudelii
Swiss Orchid Foundation at the Herbarium Jany Renz. Botanical
Institute, University of Basel, Switzerland. Coll. Note:
Seidenfaden )
Chiloschista trudelii è nativa della
Thailandia e Vietnam. Si trova in foreste umide e muschiose, di
conifere o piante miste; su rami, coperti di muschio, di vecchi
e contorti alberi a bassa e media altitudine.
è una epifita senza foglie, fissata all’ospite, con numerose
radici che crescono radialmente dal centro della pianta
Fiorisce in primavera con inflorescenza lunga 8-10 cm; i fiori
sono larghi 1 cm, verde-giallastri, talora con qualche macchia
color ruggine sui petali laterali, che sono coperti da peli
sulla superfice esterna.
i lobi laterali del labello sono marcati internamente da
numerose, piccole linee marroni.
L’ispessimento centrale del labello è coperto densamente da peli
color ruggine.
La Chiloschista trudelii
fiorisce in primavera con un'infiorescenza eretta e carnosa di
8-10 cm di lunghezza, con pochi fiori. I fiori hanno un diametro
di circa 1 cm. Sono giallo-verdastro, a volte hanno qualche
macchia color ruggine sui petali laterali. Sia petali che sepali
e la base della colonna sono coperti di peli all'esterno. I lobi
laterali del labello sono contrassegnati internamente da
numerose, piccole linee rosso-marrone, mentre la base della
colonna ha all'interno strisce dello stesso colore.
L'ispessimento al centro del labello è densamente coperto di
peli color ruggine. I fiori sono aperti, a volte hanno una forma
a coppa, ed i petali e sepali sono concavi e incurvati in avanti
verso le punte. Il largo labello, trilobato, è collegato alla
base della colonna. I lobi laterali sono diritti e le loro cime
sono larghe, da arrotondate a piatte. Il lobo centrale è molto
piccolo. La colonna è molto corta e la sua base è lunga il
doppio della colonna stessa.
Fu così chiamata
da John Lindley nel 1832 in Edwards's Botanical Register 18: ,
tre pagine dopo la tavola di Angraecum ebuerneum ( t. 1522, anno
1832.)sulla base di Epidendrum
usenoides Don in Prodromus Florae Nepalensis pag. 37.
1825. ( Annotazione: =Sarcochilus usneoides.)
il termine usneoides significa
"affine alle Usnea",
un genere di licheni dal colore grigio-verdastro, i quali
non sviluppano foglie e crescono ancorati su corteccia.
Trovata
nell'Himalaya occidentale, nell'Himalaya orientale a partire da
Garhwal, e poi nel Nepal, nel Bhutan, nel Sikkim ed in
Tailandia, con elevazioni da 1600 a 1700 metri, come una
miniatura epifita o litofita, in ambiente da caldo a molto
caldo, con molte radici lunghe, contorte, appiattite e verdi;
fiorisce in estate su infiorescenza racemosa, eretta,
pubescente, flessuosa, lunga da 5,5 a 11 cm, con pochi fiori,
profumati. I fiori hanno un diametro di circa 1,3 cm e sono
aperti, arrotondati alle estremità dei petali. I sepali interni
sono leggermente più larghe dei petali esterni. Il labello è
lucido, saccato, e ha 3 lembi; nella forma classica è di color
giallino, risaltando così rispetto ai sepali e petali bianchi.
Chiloschista usneoides, photo by Khunchai Chang
Chiloschista usneoides, photo Manote Quahphanit
Chiloschista usneoides in situ, in Thailand
photo by Wins Buddhawong
attenzione: molto spesso le
foto sul web con questo nome non sono questa specie!
si veda ad esempio www.orchid.species
e anche AOS
prendete quindi le piante e/o le foto etichettate come Chiloschista viridiflava
con molta cautela, di solito sono Chiloschista parishii o suoi ibridi.
ad esempio, qui sotto riporto la foto di una mia pianta
etichettata come Chiloschista
viridiflava (dalla mia collezione), ho molti
dubbi però che questa identificazione sia corretta; per me si
tratta di Chiloschista
parishii.
questa mia
pianta mi è arrivata etichetatta come Chiloschista
viridiflava (o parishii?)
il colore dei petali e sepali però sono piuttosto quelli
di Chiloschista parishii
o suoi ibridi
la mia Chiloscista viridiflava ( o parishii?) nel suo insieme
Chiloschista viridiflava, photo by Worranittha
Koenig
questa sembra essere correttamente identificata
Chiloschista viridiflava, photo by Keller
chiloschista viridiflava according to Peter
Lin
descritta da Schlechter in Repert. Spec. Nov. Regni Veg. Beih.
4: 74. 1919.
Type-Protologue Locality: China: Yunnan: Szemao, forests, 4000 ft. Collector and Number: A. Henry 11792A
vedi: Henry 11792 (presentato come Sarcochilus luniferus) http://apps.kew.org/herbcat/getImage.do?imageBarcode=K000891269
distribuzione: Yunnan e Sichuan ( China)
Chiloschista yunnanensis, da me coltivata
le maculazioni sui petali e sui sepali la fanno identificare
facilmente
foto di Liaofu Wang
Chiloschista
yunnanensis in situ
(photo from fpcn.net)
chiloschista
yunnanensis by Wenqing Perner
Nota:
questa specie può essere identificata con facilità per i suoi fiori che si aprono ampiamente, giallastri o giallastro-verdino, marcati da macchie rosso-marroncino nella metà basale dei petali e sepali
Coltivazione
per la coltivazione delle Chiloschista ritengo sia utile considerare che queste piante in natura sono epifite su tronchi o rocce, ben esposte alla luce, proprio per permettere alle loro radici di effettuare la sintesi clorofilliana. Eviterei però il sole troppo diretto.
Può essere coltivata anche sotto luce artificiale, con fotoperiodo di 10-12 ore.
Oltre a questo, necessitano di una ottima umidità ambientale, idealmente almeno tra 65 e 80%
io le coltivo montate su tavolette di legno o pezzi di corteccia di sughera e robinia o su tavolette ricavate da pannelli di sughero compresso.
Ho ricevuto anche una Chiloschista, proveniente da una nursery giapponese, coltivata su di un supporto sintetico di plastica a rete (vedi il paragrafo relativo a Chiloschista rodriguezii ).
Importante è avere una elevata
umidità relativa, come nell'habitat di origine.
Temperatura:
nella mia serra la temperatura in
estate è molto elevata, anche più di 30° di giorno e oltre 20°
di notte. In inverno, ho sui 10-12° di notte.
Substrato:
siccome fanno la sintesi clorofilliana dalle radici, le
chiloschista non vanno tenute in vaso, in quanto le radici
devono essere esposte totalmente alla luce. Vanno perciò ben
fissate ad pezzo di corteccia di sughera (Quercus suber), il più
liscio possibile, a ricordare il tipo di corteccia su cui
crescono in natura. Personalmente non metto nè sfagno nè muschio
sotto le radici. Si può usare anche corteccia di robinia o altre
piante idonee ed anche tavolette ricavate da pannelli di sughero
compresso.
Si può tenere in estate fuori, in
giardino, se le condizioni di umidità sono molto alte; in
caso contrario le radici si seccano con facilità e quindi, se
tenute fuori, bisogna bagnare e nebulizzare molto spesso.
Concimazione:
io uso acqua osmotica tutto l'anno, e va benissimo anche l'acqua piovana.
Nei mesi estivi, in base alla temperatura ed alla quantità di luce, aggiungo nell'acqua un pò di concime, sopratutto nei mesi estivi, in cui la pianta utilizza più luce; questo perché le chiloschista, non avendo foglie, assorbono solo dalle radici i minerali solubili.
Cerco di usare un concime che abbia
azoto in forma nitrica e ammoniacale, senza urea, adoperandolo
fino ad una conducibilità di 200-300 microsiemens; ma questo va
stabilito da ogni coltivatore, in base alle proprie idee ed
esigenze.
Note:
la fioritura è facilitata dal
fisiologico abbassamento della temperatura notturna che avviene
in inverno, periodo in cui si consiglia di ridurre anche le
bagnature; controllare però che le radici non si asciughino
troppo, in quanto va assolutamente evitato che si
raggrinziscano, pena la perdita della pianta, in quanto non ha
foglie che possano fungere da riserva.
Scheda esemplificativa climatologica
qui sotto riporto la scheda della Chiloschista usneoides che i mitici Baker's avevano pubblicato anni fa come free sheet;
la riporto a titolo esemplificativo
anche per le note di coltivazione, che valgono in pratica per
quasi tutte le specie di Chiloschista:
Chiloschista
usneoides (Don) Lindley
AKA: Sarcochilus usneoides
Rchb. f.
ORIGIN/HABITAT: Northern Himalaya region, from Garhwal in the west, through Nepal, and into Sikkim.
Plants are reportedly found
at about 5400 ft. (1650 m), but details of the type of habitat
were not reported.
CLIMATE: Station #42295, Darjeeling,
India, Lat. 27.1N, Long. 88.3E, at 7431 ft. (2265 m).
Temperatures are calculated for an elevation of 1650 m,
resulting in probable extremes of 29°C and 1°C.
N/HEMISPHERE
JAN FEB
MAR APR
MAY JUN
JUL AUG
SEP OCT
NOV DEC
HUMIDITY/%
83 82 73
78
88 93
95 95 93
87
79 78
BLOOM SEASON
*
*
**
* *
RAIN/mm
13 28 43
104 216 589 798 638 447
130 23 8
C° AVG MAX
12 13
18 21 22
22 23 22
22 20
16 13
C° AVG MIN
6
6 9
13 15
17 18 17
16 14 9 7
DIURNAL RANGE 6 7 9 8 7 5 5 5 6 6 7 6
qui sotto ho tradotto il testo americano dei Baker's:
Consigli culturali:
LUCE: 1200-1800 fc. Sono richieste condizioni piuttosto luminose. La luce dovrebbe essere filtrata o diffusa e le piante non dovrebbero mai essere esposte al forte sole diretto. È necessario fornire un forte movimento dell'aria. Quando si usano dispositivi di raffreddamento evaporativi, le piante probabilmente trarranno beneficio se collocate nel flusso d'aria forte, freddo e umido vicino all'uscita.
TEMPERATURE: giorni estivi in media 22-23° C e notti in media 17-18° C, con un intervallo diurno di 5° C
UMIDITÀ: 90-95% in estate e all'inizio dell'autunno, scendendo all'80-85% per la maggior parte del resto dell'anno.
ACQUA: Le piogge sono molto intense dalla tarda primavera all'autunno. La quantità di pioggia diminuisce rapidamente in autunno quando si entra nella stagione secca invernale di 3-5 mesi. Nella regione del Garhwal, il modello stagionale è lo stesso, ma la stagione delle piogge estive non è abbastanza lunga o umida come indicato nella tabella climatica.
Le piante coltivate dovrebbero essere annaffiate frequentemente in estate, ma l'acqua dovrebbe essere ridotta in autunno.
CONCIME: un fertilizzante bilanciato miscelato ad 1/4-1/2 della dose consigliata dovrebbe essere applicato settimanalmente durante i periodi di crescita attiva. Il fertilizzante dovrebbe essere ridotto quando l'acqua viene ridotta in autunno.
PERIODO DI RIPOSO: nei giorni invernali la media dovrebbe essere sui 12-13° C di giorno e 6-7° C di notte, con un intervallo diurno di 7° C.
Le piogge sono molto basse nell'habitat per 3-4 mesi in inverno, ma c'è molta umidità aggiuntiva, fornita dalla forte rugiada durante la maggior parte della stagione secca.
Le piante coltivate dovrebbero essere lasciate asciugare tra le annaffiature, ma non dovrebbero rimanere completamente asciutte per lunghi periodi. Una leggera nebulizzazione mattutina ogni qualche giorno, soprattutto con tempo soleggiato e luminoso, eviterà che le piante diventino troppo secche. Potrebbe non essere necessario che il riposo invernale sia così lungo o severo come è indicato nella tabella climatica, ma le condizioni di asciutto con basse temperature inferiori a 10° C dovrebbero essere previste per almeno 3 mesi.
mia osservazione: i valori indicati in tabella valgono per questa specie e sono riferite al clima di Darjeeling (NE India); in realtà questa specie cresce in una vasta area, tra cui il nord Thailandia, ove le temperature in inverno non sono certo così severe.
io la coltivo in una serra in cui, d'inverno, la temperatura non va sotto i 12 °
io elimino il fertilizzante durante l'inverno e riprendo gradualmente le concimazioni in primavera.
SUBSTRATI DI CRESCITA: poiché queste piante non hanno foglie, la fotosintesi, che nelle altre orchidee viene per lo più eseguita nelle foglie, qui viene invece effettuata nelle radici.
Pertanto, le radici devono essere esposte alla luce solare, ma non al sole diretto nelle ore centrali della giornata.
Le piante sono solitamente montate su corteccia o piccoli rami di alberi. Di solito sembrano crescere meglio su superfici relativamente lisce, come in natura ove si trovano di solito su alberi a corteccia liscia; ma alcuni le coltivano su tavolette di felce arborea.
L'umidità deve essere elevata e le
piante devono essere annaffiate almeno una volta al giorno in
estate. Diverse irrigazioni al giorno possono essere necessarie,
durante i periodi molto caldi e asciutti, soprattutto per le
piante montate su corteccia o tavole di legno.
puoi vedere il testo originale dei Baker's sulla Chiloschista usneoides qui: https://orchidculture.com/COD/FREE/FS269.html
dalla creazione dell'account ShinyStat (22/5/20)